A2 - Reale Mutua Torino, tra errori ed orrori la luce si è spenta
(di EMILIANO LATINO). Al di là della seconda sconfitta consecutiva, quella andata in scena all'Unieuro Arena è un'altra prestazione che lascia basiti, ma che non può sorprendere.
Senza l'influenzato Boniciolli, la squadra guidata da Iacozza è sembrata a dir poco spaesata e come una candela alla sua fine si è spenta, lasciando nell'aria quella puzza di bruciato che in città si respira da tempo.
Se i due americani hanno fatto la loro parte (doppia cifra per entrambi anche oggi) è disarmante constatare la totale assenza di personalità del resto di un gruppo che soffre qualsiasi "schiaffo" preso. Senza reagire e con la paura impressa negli occhi prima ancora che nelle mani. Il +23 di fine terzo quarto (65-42) con 30 punti subiti è qualcosa difficile anche da commentare, se non fosse che questo è un risultato che parte da lontano. L'estate ha partorito un roster costruito male (quante volte lo abbiamo scritto su queste pagine?) e nei mesi successivi la piazza ha sentito ripetersi le solite cantilene legate a una progettualità (?) legata ad alcune scommesse sui giovani, a paragoni con altre realtà come Cividale e l'immancabile riferimento al budget.
Con due lunghi che farebbero fatica a giocare in B e il gruppo arrivato da Milano (Landi, Montano e Severini) che ne hanno fatte più di Bertoldo, Boniciolli ci ha messo del suo andando ad inimicarsi la tifoseria con atteggiamenti che da queste parti non si è soliti vedere, tantomeno subire. La squadra segue ancora il suo allenatore?
Se il mercato non è argomento d'attualità, come dichiarato dal dg Giorgio Bottaro, non si capisce come questa squadra possa riaccendersi per non rischiare di essere risucchiata nel vortice della lotta alla base della classifica. Forse vivacchiare e mantenere la categoria era il vero obiettivo di inizio anno. Massima resa con il minimo sforzo...economico. È questo quello che Torino merita? È davvero questa l'unica alternativa rimasta sul piatto della passione dei tifosi, che fino a ieri l'altro gioivano con altre ambizioni e risultati e che oggi sfoga sui social (e non solo) la propria frustrazione?