Spahija non ci sta: «Chi lo fischia non è un vero tifoso, mai successo in 30 anni di carriera»

Spahija non ci sta: «Chi lo fischia non è un vero tifoso, mai successo in 30 anni di carriera»
© foto di Ciamillo

Così coach Neven Spahija dopo la vittoria della Reyer Venezia su Tortona: "Complimenti ai ragazzi, lo staff tecnico. Ultimamente stiamo giocando bene, come sempre ci sono tanti errori, alti e bassi, ma abbiamo meritato la vittoria contro una squadra molto preparata e con obiettivi chiari in campo. Nel finale è stato decisivo la nostra fisicità, la nostra difesa. Negli ultimi 4' abbiamo fatto molto bene. Andiamo avanti, ora riposiamo e poi riprendiamo a lavorare per cercare di vincere più partite possibili. La squadra sta giocando bene come ho detto, si sta allenando bene. Si fanno errori, però si trova sempre un modo per "pulire" queste situazioni e andare avanti. Dobbiamo continuare così, il secondo quintetto ha creato il primo vantaggio. Si devono liberare dalla pressione, giocare in modo più tranquillo e fare di più. Tessitori? Un giocatore con grande cuore, in un timeout mi sono arrabbiato con lui ma ha avuto una straordinaria reazione. Questa una partita di playoff? Sono d'accordo, era una partita di playoff. E per questo ci vogliono due squadre brave, una non basta".

Il coach orogranata ha difeso Davide Casarin.
"Sono allenatore da 30 anni, forse di più. Mai visto nella mia vita, mai, un giocatore così insultato in casa come Davide Casarin. Lui è un giocatore più giovane, unico giocatore che è cresciuto nella Reyer. Tutti siamo orgogliosi di quello che fa. Grazie a questa maggior parte del pubblico che ha aiutato Davide, noi non lo lasciamo mai. Lui ha solo un problema: quando prende il pallone ha delle persone, che si chiamano tifosi ma non penso lo siano, che fischiano prima che faccia qualcosa. Mando un messaggio: un tifoso vero può essere arrabbiato ma la squadra non si lascia mai. Un giocatore non si lascia mai. Mai il presidente mi ha detto che Davide debba giocare. Mai. Io devo giocare con 10 giocatori. Lui ha fatto tanto per noi, io l'ho riportato da Verona, volevo giovani da sviluppare. Dobbiamo aiutarlo, i veri tifosi sono quelli che ti aiutano quando le cose vanno male. Un tifoso vero non insulta un giocatore, è sbagliato. Grazie a tutto il pubblico che dopo questo piccolo incidente, perché Davide ha reagito ma lo abbiamo tranquillizzato, lo ha aiutato. Io sono il suo allenatore, sono dietro di lui e tutti gli altri giocatori. Ora possono insultare me, non mi interessa. Io sono allenatore della Reyer, penso di aver fatto tanto, non ho vergogna di nessuna accusa. Lavoriamo forte per andare avanti, grazie ai tifosi che ci supportano".