Trieste, Jeff Brooks: «Qui ho ritrovato l'amore per il gioco, questo è un posto speciale»

Jeff Brooks ha rilasciato una lunga intervista dove parla di se stesso e della Pallacanestro Trieste, e della ripartenza dopo il brutto k.o. a Trapani. C'è anche spazio per il suo prossimo futuro, visto che nel sistema di gioco di coach Christian ha ritrovato lo smalto che nell'ultima stagione alla Reyer Venezia sembrava un po' perduto. Così si è raccontato sulle pagine dell'edizione locale de Il Piccolo.
La prestazione al PalaShark. “ Abbiamo giocato davvero male. Anzi, non siamo proprio scesi in campo. Dobbiamo guardarci allo specchio e andare avanti. Certo, partite così possono capitare, ma non dobbiamo mai dimenticarci di una cosa: noi non andiamo mai in campo per perdere. Quello che adoro di questo team è che non importa quanto andiamo in difficoltà, perché poi riusciamo sempre a rialzarci insieme. Con Trapani, invece, ogni volta che provavamo a fare un passo avanti loro ci ricacciavano due indietro: non siamo mai riusciti a trovare le giocate e l'energia giuste. Mi auguro che resti un caso isolato”.
Jeff Brooks si sente ancora al top a livello fisico. “Non penso che continuerei a giocare a basket se non fossi al meglio fisicamente. Mi considero fortunato: mi prendo sempre cura del mio corpo e approccio ogni allenamento come se fosse una gara dei playoff. Per questo, oggi, mi sento come se avessi 27-28 anni. Ma quello che conta di più, per me, è essere un esempio per i miei compagni perché, se gioco così duro io, che sono il più vecchio, loro non hanno scuse”.
A Trieste Jeff è tornato a sentirsi centrale in una squadra da Serie A. “Quando sono venuto qua, prima di firmare ho incontrato Mike (Arcieri, ndr) e lui mi ha parlato di un "Rinascimento di Jeff Brooks". La società e lo staff tecnico hanno voluto valorizzare la mia esperienza, il mio QI cestistico, la mia cultura del lavoro: qui ho ritrovato l'amore per il gioco che, ammetto, stava un po' svanendo dove mi trovavo prima”.
Brooks ha anche ricordato il suo canestro della vittoria nei quarti di finale della Frecciarossa Final Eight proprio contro Trapani. “Se ci ripenso mi viene da ridere, in realtà. Innanzitutto, ero certo che avrei rubato la palla su quella rimessa. Non avevo dubbi. Tra me e me, dicevo solo una cosa: "Dopo la recuperata, va bene tutto, ma non sbagliare il dannato layup!". Mi sono ricordato di quando, ai tempi dell'Olimpia Milano, avevo fallito un tiro simile in una partita di Eurolega contro il Reai Madrid. Giuro, in quel momento non ho pensato ad altro. Non poteva succedere di nuovo, e così è stato”.
Vorrebbe continuare a giocare ancora con i giuliani. “A giugno compio 36 anni, ma qui mi sto divertendo e vedo un progetto molto valido. Per questo, voglio ritirarmi qui, ma non so ancora quando. In generale, Trieste è un posto speciale, sia mia moglie che mio figlio si stanno trovando benissimo. Spero di continuare per altre 4-5 stagioni, sempre se mi vorranno qua per tutto questo tempo (ride, ndr)”.