FIP, il candidato Guido Valori vuol far emergere "il malessere e la voglia di cambiamento"
Agguerrita nella sostanza la conferenza stampa del candidato alla presidenza FIP alle prossime elezioni del 21 dicembre Guido Valori, che in verità ha mantenuto un perfetto aplomb istituzionale nei toni, senza mai nominare l'avversario, il presidente uscente Gianni Petrucci, 79 anni, alla caccia della conservazione cercando il quarto mandato consecutivo dopo quelli di gennaio 2013, dicembre 2016 e novembre 2020, ma con l'handicap di dover ottenere il 66,1% dei voti per risultare vittorioso grazie a un colpo di spugna provvidenziale che lo ha rimesso in gioco togliendo il divieto di correre per il mandato previsto fino a quest'anno per legge.
Malessere e cambiamento. "La realtà non è quella che cercano di raccontare da mesi e lo dimostreremo il 21 dicembre. In questo viaggio, iniziato a giugno, con i miei collaboratori abbiamo avvertito quello che in verità percepivamo dall'esterno: c'è tanto malessere associato a una voglia di cambiamento che ci è stata rappresentata in maniera molto chiara. Siamo certi di raggiungere il risultato sportivo perché abbiamo verificato che la gente voleva sentire cosa si poteva fare all'interno del mondo della pallacanestro con un programma. Dare valori è una cosa fondamentale. Oggi il movimento sportivo ha bisogno di porsi interrogativi, di avere una spinta importante. E il basket può tornare a fare la sua parte."
Il programma di Valori verte su quattordici punti, ma tre sono quelli che più di tutti gli stanno a cuore. "Va dato immediato impulso al movimento femminile che è fermo da decenni. Non sviluppa numeri, non cresce, non emerge e non attrae investitori. È un problema, perché così le risorse economiche, che servono per lanciare e sviluppare progetti, non arrivano. Il mio obiettivo non è fare la federazione ricca, ma creare una federazione che faccia girare le risorse e che ascolti tutti. Il consiglio federale dovrà avere la sua centralità ma col contributo di tutti e non durare 23 minuti come è successo recentemente... Puntiamo sulla qualità tecnica e sui migliori. Poi, va sviluppato il 3x3 che deve essere come il padel ed è realizzabile anche nei territori dove scarseggiano i praticanti. Il 3x3 è una grande opportunità. Vorrei creare un vero campionato nazionale. Infine, lavoreremo sulla base per far crescere sempre più ragazzi che possano portare la prima squadra dell'Italia a competere con le migliori almeno in Europa dove non vinciamo una medaglia da tantissimi anni. Non abbiamo la bacchetta magica, ma il mondo del basket deve sapere che c'è gente pronta a sacrificarsi per il bene del movimento."