Lupebasket: in serie B non si gioca per un ritardo di 4 minuti, il rammarico della società

Lupebasket: in serie B non si gioca per un ritardo di 4 minuti, il rammarico della società

La Società Lupebasket desidera esprimere la propria profonda delusione e amarezza riguardo ai fatti accaduti sabato sera, in occasione della partita del campionato di Serie B femminile tra Essegi San Martino di Lupari e Sistema Rosa Pordenone. A pochi minuti dall'inizio del match, durante un controllo delle apparecchiature, è stato riscontrato un malfunzionamento al defibrillatore presente in palestra. Considerando la priorità assoluta della sicurezza delle atlete e di tutto il personale presente, la società ha immediatamente provveduto a reperire un defibrillatore funzionante presso la vicina struttura di Campretto: come testimoniato da prove video, i dirigenti hanno lasciato il palazzetto alle 18.53, e sono tornati facendo entrare in campo il nuovo defibrillatore esattamente 11 minuti dopo, alle 19.04, ovvero 4 minuti dopo l'orario di inizio previsto delle 19.00.

Con grande stupore e rammarico, tuttavia, gli arbitri hanno deciso di non far disputare la partita, ritenendo il ritardo inaccettabile. Una decisione che reputiamo in tutta sincerità poco comprensibile e sproporzionata, soprattutto considerando le circostanze eccezionali e le tempistiche celeri con cui il problema è stato risolto. Quello che più di tutto ci rammarica è la mancanza di apertura al dialogo, che spesso la classe arbitrale è la prima a richiedere in occasioni delle riunioni. Si parla di collaborazione, di confronto, tutte cose che sono venute meno in questa occasione. Nell'atteggiamento di totale chiusura riscontrato dalla coppia arbitrale, c'è tutta l'amarezza e la delusione per una decisione che riteniamo penalizzante per tutta la pallacanestro.

Ogni giorno le società impiegano ingenti sforzi, sia a livello umano che economico, per portare avanti l'attività fra mille difficoltà e ostacoli. Questo non allo scopo di vincere, ma di giocare. E che per un'attesa di 4 minuti venga impedito alle ragazze di scendere in campo, e si costringa tutto il pubblico a tornare a casa senza aver potuto assistere allo spettacolo per cui era venuto, ci pare ai limiti del paradossale. La Società sta procedendo alle opportune indagini, per verificare che anche da parte degli arbitri tutto sia stato eseguito ai sensi del regolamento e con le giuste tempistiche, e si riserva la possibilità di presentare ricorso e far valere le proprie ragioni nel momento in cui il giudice sportivo emetterà la propria sentenza, che in questo momento si prevede sarà di sconfitta a tavolino per 0-20. Altrimenti a perdere sarebbe non la squadra, ma la ragionevolezza e il buon senso. Riteniamo che lo si debba alle ragazze e agli staff – di entrambe le squadre – così come ai tifosi, e non ultima alla pallacanestro.