LBA - Arrivata l'ora dell'addio definitivo alla Virtus Roma? Lo scenario

Claudio Toti aveva ritirato la squadra dal campionato 2020-21 il 9 dicembre del 2020 e cessata di fatto l'attività della Virtus Roma. Se la società, come affermato, era sana e senza debiti a quel momento, la continuazione formale della sua esistenza ha accumulato debiti con la Federazione. Si dice che siano intorno a 750.000 euro pagati i quali non c'è alcuna garanzia sulla collocazione del club in qualche campionato di vertice. Questo, come conseguenza indiretta, ha impedito a chiunque fosse un investitore sano di mente di esplorare la possibilità di rilevare lo storico club e infatti da allora non è successo nulla.
Da oggi si attende solo che la Federazione ponga fine all'esistenza del codice FIP di affiliazione della società di pallacanestro. Sbattuta fuori dalla porta, la storia della Virtus Roma potrebbe ricominciare dalla finestra. E' stata presentata in tribunale una proposta di concordato per evitare il fallimento. Ai creditori è stato presentato un piano di liquidazione parziale dei debiti che potrebbe essere sostenuto dalla vendita all'asta del marchio "Virtus Roma", per difendere il quale è stata avviata un'azione legale contro il nome della società che fa capo all'ex capitano Tonolli.
Insieme al marchio all'eventuale compratore verrebbero consegnati anche i cimeli e i tratti caratteristici "Virtus Roma" e, con la possibilità di rilevare un titolo sportivo in diverse serie, provvedere a ricominciare a immaginare il ritorno della squadra di vertice per tanti anni della pallacanestro capitolina. Nuova società per codice di affiliazione, e vecchia denominazione come, ricorda stamani Andrea Barocci, già successo in passato alle due bolognesi Virtus e Fortitudo. Chi ha qualche idea per investire, si può fare avanti in piena tranquillità.