Squalifica Trieste, ricorso respinto: due gare senza giocare in casa, danno notevole

Stringato e nascosto nelle pieghe della prima decisione del giudice unico il verdetto della Corte d'Appello sul ricorso contro la squalifica del campo per due giornate comminato alla Pallacanestro Trieste: "Corte Sportiva d’Appello. Nella seduta del 24 aprile la Corte Sportiva di Appello, ha rigettato il reclamo presentato dalla società Pallacanestro Trieste 2004". Di conseguenza, l'ultimo incontro della stagione regolare contro il Banco di Sardegna Sassari, previsto per il giorno 11 maggio, non avrà luogo al PalaRubini. Inoltre, la Pallacanestro Trieste sarà obbligata a disputare gara 3 dei quarti di finale playoff in campo neutro, con un impatto significativo sia a livello morale che materiale, visto che mancherà l'incasso di una partita presumibilmente da sold out. Dove andare a giocare: in primis occorre un palasport che possa contenere i 4.000 abbonati del club giuliano per l'ultima di campionato, poi per i playoff si dovrà guardare anche a quale sarà l'avversaria da affrontare.
Il provvedimento, ricordiamo, è arrivato dopo l'ultima partita contro Trento: due giornate di squalifica del campo per il club giuliano a causa del lancio di oggetti in campo, tra cui una bottiglietta che ha colpito l'arbitro Lanzarini. "Squalifica del campo di gioco per 2 gare per offese, collettive e frequenti, nei confronti degli arbitri, per lancio di oggetti non contundenti (palle e aeroplanini di carta, bottigliette di plastica vuote) e contundenti (monete, bottigliette piene d’acqua), collettive e frequenti, non colpendo e colpendo: in una occasione un arbitro veniva colpito ad una gamba, senza danno, da una bottiglietta piena di acqua, fatto che provocava la temporanea sospensione della gara per alcuni minuti [art. 27,3 RG,art. 27,4bd RG rec., art. 24,4 RG,art. 27,7bd RG rec., art. 24,4 RG, art. 27,11bd RG rec., art. 24,4 RG, art. 28,1 RG]".