A2 - Pagani su Assigeco-Rieti: “Vogliamo chiudere la stagione con una vittoria”

Poco meno di sette mesi fa UCC Assigeco Piacenza e Real Sebastiani Rieti si preparavano a iniziare il loro cammino in campionato l’una contro l’altra. Due squadre con ambizioni differenti, ma accomunate dallo stesso entusiasmo e dalla voglia di far bene. Oggi, 37 partite dopo, i Lupi non hanno più nulla da chiedere a una stagione che, purtroppo, si è conclusa prematuramente con una retrocessione dopo aver mantenuto la categoria per undici anni consecutivi. Al contrario, Rieti guarda ai piani alti della classifica con l’obiettivo di ottenere il miglior piazzamento possibile in vista dei playoff. È questo lo scenario dell’ultima partita di regular season, in programma domenica 27 aprile alle 18:30 al PalaBanca di Piacenza.
Nonostante tutto, il direttore sportivo biancorossoblu Alessandro Pagani vuole chiudere questa annata difficile con una vittoria, e inizia a tracciare le prime valutazioni in vista del futuro:
“Domenica si chiude la nostra stagione. Non voglio assolutamente vedere l’approccio della gara contro Torino: mi è dispiaciuto dover ricordare a metà partita a giocatori professionisti che, nonostante il risultato sportivo, si stava mancando di rispetto al Presidente, agli sponsor e a tutti i tifosi. Il mio auspicio è di non assistere a una prestazione di quel tipo perché la maglia si deve onorare fino al quarantesimo minuto dell’ultima partita. Se poi Rieti sarà più brava di noi le stringeremo la mano, stanno facendo un’ottima stagione e faccio i complimenti al Presidente Pietropaoli, un grande uomo di sport che ha voglia di investire nel basket. Voglio vedere una squadra che lotta davanti al proprio pubblico, che saluteremo con grande piacere e che proveremo a ringraziare per il continuo sostegno con una vittoria, cercando di tenere lontano diversi aspetti mentali che ci possono condizionare”.
Hai qualche rimpianto per com’è andata a finire questa stagione?
“È normale che ci siano dei rimpianti quando la stagione finisce con una retrocessione, anche se probabilmente la parola «rimpianto» non è quella giusta: guardandoci dentro sappiamo di aver fatto tutto il possibile. Abbiamo provato in ogni modo a cercare di mantenere la categoria con il cambio del capo allenatore e dei due americani. Evidentemente questi tentativi non sono bastati per raggiungere la salvezza”.
Se potessi tornare indietro alla scorsa estate, prenderesti decisioni diverse in termini di scelte tecniche o di costruzione della squadra?
"Col senno di poi è normale che, non essendo più di troppo abituati a stagioni negative, certi pensieri passino per la testa, sebbene con i «se» e con i «ma» sia difficile costruire un ragionamento solido. Noi ci limitiamo a guardare i fatti: se è arrivata una retrocessione, il campo difficilmente mente. È vero, forse si potevano fare scelte diverse, ma non sarebbe giusto delegittimare chi, durante tutta la stagione, ha dato tutto e si è sempre impegnato per provare a superare le difficoltà."
In qualità di Direttore Sportivo, stai già facendo valutazioni per la prossima stagione?
"Un nuovo progetto con un nuovo obiettivo ci dà la fiducia necessaria per ripartire, anche dopo la retrocessione. Ovviamente non è semplice: bisogna tirare una linea e ricominciare da zero. Ad aprile è ancora prematuro definire quali giocatori o membri dello staff tecnico potrebbero restare, anche perché vogliamo prenderci il tempo per valutare tutto con lucidità, solo dopo l’ultima palla a due della stagione. Credo che diversi giocatori della nostra squadra abbiano dimostrato di meritare la Serie A2: c’è chi ha fatto bene e chi ha rispettato le aspettative di inizio anno. Onestamente però, faccio fatica a immaginare molte conferme, sia per una questione mentale, sia per una questione di categoria. A questa domanda potrò rispondere in modo più preciso tra qualche settimana, quando il campionato sarà finito. Le scelte non devono essere dettate dalla rabbia o dalla delusione per aver chiuso la stagione all’ultimo posto, ma dovranno avere una logica, essere frutto di riflessione, e soprattutto essere prese a mente fredda”.
REAL SEBASTIANI RIETI. Confermatasi ai piani alti della classifica dopo un’ottima prima stagione in Serie A2 culminata con la semifinale playoff, poi persa per mano della Fortitudo Bologna, la Real Sebastiani Rieti ha dimostrato anche quest’anno di essere una squadra in grado di dare del filo da torcere a chiunque. A una giornata al termine della regular season, la formazione di coach Alessandro Rossi occupa il quinto posto in classifica con un record di 22 vittorie e 15 sconfitte ed è già matematicamente qualificata ai playoff. Il roster reatino è estremamente profondo e versatile: lo starting five vede in cabina di regia Diego Monaldi, al primo anno in amarantoceleste dopo un biennio a Udine, che va a condividere il backcourt con la guardia a stelle e strisce Jordan Harris, arrivato a stagione in corso da Varese, e da uno specialista del tiro da oltre l’arco come Alvise Sarto. Sotto canestro troviamo invece l’ex capitano dell’Urania Milano Giorgio Piunti, e il pivot statunitense Skylar Spencer, secondo miglior rimbalzista del campionato. Dalla panchina come cambio degli esterni escono capitan Marco Spanghero, l’ex di turno Filippo Gallo, arrivato a Rieti da poche settimane in prestito da Reggio Emilia, e lo specialista difensivo Lorenzo Piccin. A dare il loro contributo sotto le plance ci saranno invece l’ala moldava Ion Lupusor e Alexander Cicchetti. Sotto contratto e disponibili a scendere in campo in caso di infortunio o per scelta dello staff tecnico, ci sono anche la guardia finlandese Topias Palmi e l’ex Latina Kenneth Viglianisi.