Ettore Messina suona l'allarme su calendari, infortuni e il problema dei giovani attratti dai college USA
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Nell'intervista con Gianluca Basile per Basketball & Conversations, coach Ettore Messina parla anche dei problemi del basket europeo, delle tante partite e dei numerosi infortuni. Oltre che la necessità che si trovi un accordo tra le varie entità per alleggerire il calendario.
"Una volta si ruotava con 8/9 giocatori, ora non puoi farlo. Non ce la fanno i giocatori. Il gioco è più fisico, ci sono tra le 80/90 partite, la competizione è enormemente più dura. I giocatori non ce la fanno. Tutti si fanno male, non ci sono squadre che non abbiano 1/2 infortuni molto seri. Quando c'è la pausa continuano a giocare in EuroLeague o in Nazionale, e non sono contenti né quelli delle Federazioni, né quelli dei club, né quelli dell'EuroLeague. Se non si mettono d'accordo NBA, EuroLeague e FIBA, non andiamo da nessuna parte. Continuiamo a litigare e perdere risorse."
Messina mette l'attenzione su un altro grande pericolo, che ormai possiamo anche questo chiamare problema, del quale abbiamo parlato molto sul nostro portale. Ovvero quello dei giovani italiani e europei, che con i contratti NIL sono sempre più attirati dai college americani. Il riferimento è anche ad alcuni ragazzi del settore giovanile dell'Olimpia Milano. Negli scorsi giorni Luigi Suigo e Diego Garavaglia non hanno per esempio nascosto che probabilmente andranno a studiare dall'altra parte dell'oceano ben presto.
"A parte gli addetti ai lavori, la gente fuori non sa che perderemo molto presto un sacco di ragazzi giovani che andranno a studiare al college, attratti dai contratti che possono offrire nel college. La produzione, la crescita, la ricerca di talento giovani, che è costosa, prenderà un'ulteriore botta dal fatto che i giocatori vanno via. Solo nel nostro settore giovanile abbiamo 4/5 giocatori che sono già stati contattati da università americane. Io ho parlato con uno di loro, mi ha chiesto un consiglio e gli ho detto che ci deve andare. Perché è l'esperienza di vita più bella che puoi fare al mondo. Mio figlio studia in America e lo invidio profondamente".