TECNICA : il passaggio

TECNICA : il passaggio

La premessa tratta dal libro “L’ATTACCO” di coach Giancarlo Primo recita cosi’: Le teorie tecniche di una volta consideravano che era sufficiente insegnare ai giocatori la struttura meccanica del passaggio, cioè il movimento, curando, in particolare, la coordinazione delle gambe e delle braccia nella fase di esecuzione.Tra i vari tipi di passaggio il piu’ importante ed usato resta il PASSAGGIO a DUE MANI dal PETTO. Tralasciando il pignolesco insegnamento del movimento, cio’ che è piu’ importante erano  e sono gli OBIETTIVI che deve raggiungere un BUON passaggio. Per coach G. PRIMO sono DUE. Il passaggio deve essere sempre RAPIDO, FORTE e TESO. Pero’ la cosa piu’ importante è che chi effettua un passaggio deve fare in modo che il compagno che lo riceve possa prenderlo nella POSIZIONE da quest’ultimo indicata, lontano dalla possibilita’ di intercettazione del DIFENSORE. Quindi in questo gioco a DUE chi comanda è senza dubbio colui che RICEVERA’ il passaggio.
Fine della premessa, pur se lunghetta, penso sia indispensabile leggerla anche piu’ volte, perche’ se assistiamo a qualsiasi gara di CAMPIONATO dal piu’ piccolo settore giovanile sino ai professionisti, andiamo a scoprire che i PALLONI PERSI per cattivi passaggi, andati FUORI CAMPO o INTERCETTATI DALLE DIFESE sono tanti, anzi troppi e la conclusione nel 90% dei casi è la SCONFITTA di chi ha perso tante opportunita’e possibilita’ di fare piu’ punti.
Una considerazione finale mia personale è che MENO PALLEGGI e piu’ PASSAGGI velocizzano il gioco d’attacco e costringono la DIFESA AVVERSARIA ad un duro e faticoso lavoro fisico/atletico; i vantaggi di questa impostazione di squadra sono l’essenza stessa di questo meraviglioso SPORT che è il BASKET, dove il GRUPPO  inteso l’intera squadra va schierata nel corso di una gara, perche’ NON è piu’ pensabile di vedere alcuni atleti restare sul PARQUET sino agli ultimi minuti decisivi stremati di fatica, perche’ il loro coach considera i piu’ giovani giocatori in PANCHINA come SUPPELLETTILI poco UTILI, mentre poi durante la settimana nelle sedute di allenamento si pretende da quest’ultimi un IMPEGNO sempre piu’ forte, dimenticando spesso che ogni atleta per crescere tecnicamente ha bisogno di  GIOCARE, GIOCARE e ancora GIOCARE….

Coach Giovanni VENUTO