Spicchi d'Arancia, Guida: "Proviamo a cambiare i soliti clichè"

Un’arancia succosa, piena di informazioni. E’ questa “Spicchi d’Arancia”, la newsletter ideata e curata da Guido Guida e Giuseppe Sciascia, la novità più interessante nel panorama dell’informazione cestistica italiana della scorsa stagione. Guida, ex responsabile del sito internet di Gazzetta dello Sport, ci ha illustrato i caratteri della sua creatura facendo il punto della situazione in casa Milano ed Avellino alla vigilia del big match.
Cos’è “Spicchi”? Come nasce?
“Vuol essere un prodotto che si differenzia dagli altri. In un panorama dove l’informazione tende ad assomigliarsi, abbiamo provato a dare un taglio differente con un mezzo differente, quello della newsletter. Siamo soddisfati della fidelizzazione ottenuta. D’inverno è un trisettimanale, mentre diventa un quotidiano durante i mesi caldi del basket mercato. Abbiamo incentrato quasi tutto sul basket italiano, escludendo cronaca, commenti ed interviste. Ci concentriamo sulle notizie e sull’apporto statistico cosa che mancava soprattutto dalla serie A2 in giù. Ci sono poi business, curiosità, in un format che si adegua ed aggiorna. Diamo quello che mancava nel mondo del basket: uno strumento di servizio per giornalisti, addetti ai lavori e per il semplice tifoso che, oltre alle notizie, trova anche il quadro di tutta la programmazione televisiva sul basket. Ci piacerebbe che un editore credesse nel nostro progetto. Siamo arrivati quasi al numero quattrocento e ci avviamo verso i diecimila lettori. Tra i nostri abbonati ci sono tante redazioni e società sportive che moltiplicano i contatti”.
Milano arriva ad Avellino. Che stagione è quella dei campioni d’Italia?
“L’Olimpia ha fatto molto più notizia di quanto fosse necessario. In Eurolega la previsione era quella di vincere un terzo delle gare. L’avvio confortante forse ha illuso. Poi la grana Gentile e qualche infortunio ha determinato una crisi soprattutto psicologica. E’ stata brava al società a non cambiare. Non avrebbe spostato molto in Europa creando solo dei rischi in campionato avendo speso già 14 tesseramenti su 16 in avvio. Resta vigile sul mercato, cercando uno due giocatori, ma senza fretta. Si valuta da tempo un centro con caratteristiche complementari a quelle di Raduljica”.
Un giudizio sulla Sidigas…
“Non può che essere positivo. Rispetto alla prima metà della scorsa stagione non c’è addirittura paragone. Se recuperano Cusin, possono avere gli stessi obiettivi della scorsa stagione, ossia la finale scudetto. Mi piace com’è stata assemblata. Non è una squadra che vive sul gruppo, ma è una squadra in cui tutti possono avere un ruolo ed una funzione. Ci sarà un giorno in cui Zerini sarà il protagonista perché anche lui ti può cambiare la partita. Obasohan non è malvagio. Randolph è un ottimo giocatore. Fesenko altrettanto. Adonis Thomas, per la cifra che è stato pagato, è da considerarsi un grande colpo, un furto a mano armata. Costa quanto un discreto cestista di A2. Lo blinderei per la prossima stagione anche alla luce delle sue qualità fisiche, clamorose per il nostro campionato”.
Un pronostico sulle coppe…
“Il duello in Coppa Italia pone di fronte due percorsi differenti. Quello di Avellino, esempio di solidità, dal rendimento standard, e quello di Sassari con un ruolino da montagne russe. Sarà la partita più bella del primo turno. In Champions, Venezia non deve sottovalutare il Ventspils. Squadra esperta di coppe europee con molti ex del campionato italiano. Formazione equilibrata molto simile ai veneti che sono meno quadrati, ma che hanno la capacità di mettere in campo grandi giornate al tiro. Tra Venezia ed Avellino, poi sceglierei Avellino”.
La Sidigas come può infastidire Milano?
“Giocando la sua pallacanestro, tenendo botta, punto a punto e trovando la zampata nel finale. Avellino ha la tenacia per giocare contro qualsiasi avversaria. In tante occasioni, senza farsi prendere dal panico, ha saputo raddrizzare partite nate male. Una forza mentale che deriva dall’essere ben allenata e da giocatori che hanno un’attitudine vincente”.
Il mercato di Avellino…
“E’ inutile farsi prendere dal panico. E’ meglio aspettare una settimana in più e trovare un giocatore consono. Un lungo europeo o cotonou a gettone o che possa essere di scorta fino alla fine. L’idea del colpo grosso sul perimetro c’è stata per lungo tempo. Hanno richiesto Slaughter allo Strasburgo, ma soprattutto hanno immaginato in avvio di stagione di riportare Nunnally a casa”.