A2 - Nardò, Mecacci "Salviamo il risultato, dobbiamo crescere ancora"

I due punti sono la cosa più importante e disinnescherebbero ogni tentativo di approfondimento. Ma fermarsi solo al risultato è sbagliato. La vittoria, innanzitutto, porta un bottino che tiene lontano l'ultimo posto, ormai in modo quasi definitivo, perché Piacenza ha otto lunghezze di ritardo con quattro partite da giocare (Nardò ne ha cinque). Insomma, manca solo il sigillo aritmetico. Ma è una vittoria che avvicina anche le rivali dirette in una domenica totalmente amica dei granata. Hanno perso in contemporanea, infatti, Vigevano (in casa con Rieti), Livorno (a Pesaro), Cremona (a Torino) e Cento (a Orzinuovi), portando HDL a soli due punti da un terzetto di squadre (proprio Vigevano, Livorno e Cremona) che potrebbero essere agganciate con il recupero di mercoledì con Cantù. Ma meglio non correre troppo. Perché la partita con Assigeco, due punti a parte, non è stata la migliore giocata da HDL. Per dirla in soldoni, la cinica e autoritaria squadra ammirata al Paladozza ieri sera non si è vista. Troppa confusione, troppo scollamento, troppo modeste le percentuali al cospetto di un avversario spesso più lucido ed efficace. Ecco perché un'analisi va fatta. Ecco perché incassare con gioia i due punti non deve escludere qualche importante riflessione a freddo. Non sempre può bastare la voglia che il Toro ha avuto al bivio finale del match.
Coach Matteo Mecacci sa che questo è un match che lascia un corposo elenco di appunti, di temi da sviluppare e di indicazioni da non smarrire. "In una giornata così complicata - ha sottolineato al termine della sfida - oggi è da salvare il risultato. Poi, ovviamente bisogna analizzare tutto. Questa è la prima partita "sudicia" che vinciamo, come diciamo a Siena. Cioè, una partita sporca. Negli ultimi cinque minuti abbiamo dimostrato chiaramente di volerla vincere in tutti i modi, con i rimbalzi di Iannuzzi innanzitutto, con lo sfondamento preso da Smith, con le difese di tutti e di Mouaha in particolare. Una partita che si stava complicando dopo un inizio promettente ma ovviamente falso, e che rischiava di lasciare in caso di sconfitta degli strascichi importanti per il nostro campionato. Poi, non sono assolutamente contento di come ha giocato la squadra, non sono assolutamente contento dell'approccio di qualcuno e non sono assolutamente contento di come abbiamo gestito il +5 a un minuto e mezzo dalla fine. È chiaro che dobbiamo crescere. Come? Questa è una squadra con giocatori che hanno vinto campionati, che sono retrocessi, che hanno fatto grandi esperienze, anche io ho vinto un campionato, ho giocato annate per vincere, altre per salvarmi, ho fatto cose buone e cose meno buone. Però, se uno di loro mi chiede come si fa a vincere io la risposta non ce l'ho. Se mi chiede come si fa a perdere, posso dargliela. Per perdere, basta sfilacciarsi, basta puntare il dito uno contro l'altro, basta dire "quello non me l'ha passata", facendo succedere i disastri. Siccome alla fine io e i miei giocatori vogliamo salvarci, è chiaro che da questo punto di vista dobbiamo crescere. Detto questo, era importante vincere e lo abbiamo fatto nella sporcizia".
Evitare l'ultimo posto è il primo ed il minimo obiettivo stagionale. Salvo più che clamorosi ribaltoni, dunque, è fatta. Ma HDL può e deve fare di più, sterzando sul circuito di una A2 quest'anno sempre troppo complicata e avara. "Mercoledì c'è un'occasione - ha continuato Mecacci - sarà una partita con un avversario di altro livello qualitativo, senza nulla togliere a Piacenza, ma la classifica dice questo. Noi dobbiamo fare meglio le nostre cose, perché quando muoviamo la palla in attacco siamo godibili, mentre quando abusiamo del palleggio diventa un problema. Questa è una cosa sulla quale tocca a me lavorare, per cui da domani ci mettiamo a farlo".
L'ultima sottolineatura è per i tifosi. Hanno capito che la palla pesava di più, che giocare in serenità era impossibile e che l'avversario non era venuto a Lecce in gita. E sui possessi di fuoco, si sono fatti sentire. "Fatemi ringraziare il pubblico - ha chiuso - che ha risposto alla chiamata alle armi e nel momento cruciale ci ha dato una grossa mano. Mi auguro che sia così anche mercoledì con Cantù, nelle prossime partite in casa e ovviamente anche ai play-out". Per cui, il "comandante" Mecacci ha arruolato tutti di nuovo, mercoledì per il recupero con Cantù. Una opportunità quasi insperata e indubbiamente ghiotta di mischiare le carte in fondo alla classifica.