LBA - Andrea Nardelli e i segreti di una Trento ancora imbattuta in Serie A
Andrea Nardelli, direttore generale di Aquila Basket Trento, ha parlato alla Gazzetta dello Sport con i bianconeri ancora imbattuti in campionato dopo nove partita. "Sì, è la prima volta che siamo primi in classifica dopo nove giornate. Non si costruisce una squadra per arrivare primi, si cerca di costruire il miglior team che sia coerente con la nostra idea di basket e che rispetti le nostre possibilità economiche. Quindi per noi la squadra deve essere costituita da ragazzi giovani, che abbiano fame e che vedano in Trento un trampolino di lancio per un ulteriore step di carriera. Ai giovani affianchiamo anche giocatori più esperti e strutturati. Penso anche al nostro capitano Forray, con noi da 15 anni, o a giocatori come Žukauskas. Ma tendenzialmente noi cerchiamo di creare un gruppo che abbia fame. Questo è quello su cui abbiamo lavorato tanto quest'estate con Paolo Galbiati. La nostra idea di pallacanestro è quella di poter dare l'opportunità ai ragazzi di sbagliare per crescere, imparando dagli errori per diventare più forti. Perché se Trento non permette alle persone di sbagliare, allora è Trento che sbaglia. Non abbiamo l'obbligo di vincere. L'altro giorno Cale, all'uscita dello spogliatoio, mentre eravamo a +26 contro Trieste, mi ha detto una cosa che mi è piaciuta molto: 'zero a zero'. Ossia, 'anche oggi siamo primi, va bene, però non è l'obiettivo'. C'è una partita alla volta, poi vediamo davvero a giugno, perché per noi l'obiettivo della stagione rimane quello di salvarsi il prima possibile, provare a competere per i playoff, per la final eight e rientrare in Europa".
I segreti di questa Aquila Trento
"Credo che ci voglia anzitutto un po' di fortuna, è fondamentale. Poi devo dire che non è un merito assolutamente mio, ma di Rudy Gaddo, che è il nostro direttore sportivo, e di Paolo Galbiati. Nella ricerca dei giocatori c'è una grossa attenzione alla componente umana oltre che tecnica, di come possano amalgamarsi, per capire che tipi di profili si riescono ad avere. Adesso una cosa straordinaria per noi è che fanno i giochi da tavolo, abbiamo Anthony Lamb che va in aeroporto e si porta il gioco sottobraccio, cose fuori dal mondo. Normalmente l'americano medio è si estranea con le cuffie e cellulare, invece noi abbiamo questo gruppo che si trova anche al bar sotto gli appartamenti dove vivono e si mettono a fare giochi in scatola il pomeriggio. E qua torna la componente di fortuna, puoi fare tutto lo scouting del mondo ma poi le partite non le vinci solo con quello, però aiuta".