Kyrylo Fesenko: le lacrime, il futuro e quella casa chiamata Avellino

06.06.2017 19:58 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Foto pagina fb Scandone
Foto pagina fb Scandone

Ieri sera abbiamo salutato dai playoff anche la Sidigas Avellino di coach Pino Sacripanti, altra esclusa eccellente insieme a Olimpia Milano e Pallacanestro Reggiana. Contro ogni pronostico la finale scudetto 2017 sarà tra Reyer Venezia e Aquila Basket Trento, entrambe mai arrivate così lontano nella post season di Serie A. Dopo le due finaliste della passata stagione, Milano e Reggio appunto, anche Avellino ha dovuto rinunciare al sogno scudetto.

Ieri, al termine di gara-6, il caldissimo pubblico del "PalaDelMauro" si è sciolto, regalando per l'ultima volta un tributo da brividi ad una squadra che probabilmente verrà smantellata in estate. Una squadra che in questa stagione ha saputo regalare tante emozioni al tifo irpino, sia in campionato che in FIBA Champions League. Qualcosa di più di un semplice saluto: un finale commovente, che ha coinvolto anche il centrone ucraino Kyrylo Fesenko, idolo della curva biancoverde.

Due metri e sedici per centotrenta chili abbondanti, un colosso che - visto da vicino - fa davvero paura. Fesenko, ad Avellino, è arrivato così. La scorsa estate l'ucraino arrivò in Irpinia da gigante cattivo, se ne va oggi da gigante buono. In campo, cattivo, lo è stato per davvero nel corso della stagione, dove non ha fatto altro che sbranare avversari e canestri (59 schiacciate in 33 partite tra regular season e playoff). Fuori, però, Fesenko è stato buono come il pane, con tutti i tifosi della Sidigas. Merito degli stessi tifosi, che hanno accolto il gigante ex NBA con amore, adottandolo come fosse un figlio. E Fesenko, da Avellino, se ne va da tale, da figlio, da lupo. Difficilmente resterà alla Scandone, così come difficilmente resterà nello stivale: tante le offerte dall'estero, soprattutto nella VTB League, campionato molto competitivo e vicino alla vera casa di Kyrylo, l'Ucraina.

GIROVAGARE
Mai dire mai però, Fesenko potrebbe anche restare ad Avellino, la sua seconda casa. O forse la prima? Sì, perché Fesenko una casa non l'ha mai avuta, in senso figurato ovviamente. In 14 anni di carriera Kyrylo ha vestito 13 maglie, dal 2003 ad oggi ben 13 squadre diverse, un vero girovago. Azovmash Mariupol e Cherkaski Mavpy le prime, formazioni ucraine, poi l'esperienza in NBA: 4 anni passati tra gli Utah Jazz e gli Utah Flash, squadra di D-League affiliata alla franchigia di Salt Lake City. Poi Indiana Pacers, sempre oltreoceano, ed il ritorno in Ucraina al BC Donetsk. Poi di nuovo il trasloco negli USA, sempre nella Lega di sviluppo con le maglie dei Delaware 87ers (affiliata ai Sixers di Philadelphia) e dei Canton Charge, squadra con sede nell'Ohio, "cugina" dei Cleveland Cavaliers. In mezzo anche le parantesi con una squadra polacca e con i Minnesota Timberwolves, senza però giocare alcuna partita (escluse dal conteggio). Nel novembre del 2014 l'approdo in Russia, alla squadra di Saratov prima ed al Lokomotiv Kuban poi la stagione seguente. Si arriva così, dunque, al passato recente di Fesenko: Cantù la prima esperienza italiana, incominciata a gennaio del 2016 e terminata con il trasferimento al Monaco per i playoff francesi, poi - finalmente - arriviamo al presente, Avellino. In attesa del futuro, queste sono state le medie stagionali dell'ucraino con la maglia della Sidigas: 12 punti e 7.3 rimbalzi di media in 22.5 minuti, su 24 partite disputate (solo 13 in quintetto). Mentre queste, invece, le medie nelle 9 gare di playoff: 11.2 punti e 5.7 rimbalzi di media in 18.8 minuti, complice il ritorno in pianta stabile di Marco Cusin, dopo un lungo stop. Medie di tutto rispetto, che non sono sfuggite agli scout provenienti da tutta Europa. Per questo il futuro di Fesenko è incerto più che mai, le pretendenti per il gigante buono non mancano.

LUPO PER SEMPRE
Dopo l'eliminazione in gara-6 con Venezia, a partita conclusa, Fesenko è stato protagonista di una scena toccante: il pivot con il numero 44 sulle spalle è uscito dal campo in lacrime, applaudendo i propri tifosi, che ha più volte etichettato come i migliori in Italia. «We have the best fans in Italy», postava il giocatore lo scorso uno maggio (QUI). Oppure quando settimana scorsa, sempre sui social postava quest'altra foto (QUI), dove ringraziava i tifosi per uno striscione a lui dedicato. Il post partita di Avellino-Venezia rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi irpini, perché vedere un giocatore della tua squadra in lacrime, abbracciato da un bambino, deve essere una delle scene più forti che un tifoso possa provare. Il video ha fatto il giro del web, diventando subito virale. Le telecamere e gli smartphone rapiscono perfettamente il momento in cui un giovanissimo tifoso di Avellino salta addosso a Fesenko, braccandolo meglio di qualsiasi avversario di due metri e dieci. In quel preciso istante si vede tutta la fragilità di un giocatore che non ha mai smesso di viaggiare e che sa (forse) di dover salutare anche quei tifosi. Fesenko si lascia andare in un lungo abbraccio, intenso, sfogandosi poco dopo con il resto della curva. L'ucraino si dirige poi al centro del campo, mostrando ripetutamente al pubblico irpino il gesto dell'inchino. Kyrylo sarà l'ultimo dei giocatori della Sidigas a lasciare il parquet, l'ultimo a rientrare negli spogliatoi. Kyrylo, quei tifosi, non li vorrebbe mai lasciare, per questo è l'ultimo ad andarsene. Forse non riusciva a dirgli addio, forse quella sarà l'ultima volta che il pubblico del "PalaDelMauro" vedrà quel gigante buono con la canotta biancoverde. Forse. Tanti punti di domanda: le lacrime di Fesenko potrebbero voler dire che la prossima stagione non resterà alla Scandone, così come potrebbero voler dire: «Vi amo, da qui non me ne vado». Scenario difficile da immaginare ma una cosa è certa Kyrylo, qualsiasi scelta tu prenda, Avellino sarà sempre casa tua.

"Quando vieni al Sud piangi due volte: quando arrivi e quando te ne vai"
(Alessandro Siani in “Benvenuti al Sud”).

Kyrylo Fesenko, altro che un semplice mercenario.
Focus a cura di Alessandro Palermo