Coronavirus. Ormai in fase 2, Wuhan rivede i conti della pandemia

Coronavirus. Ormai in fase 2, Wuhan rivede i conti della pandemia

Archiviata l'emergenza nata dalla diffusione del Coronavirus che portò le autorità cinesi a istituire la prima zona rossa con 55 milioni di abitanti in quarantena, la municipalità di Wuhan si è assunta l'ingrato compito di aggiornare le statistiche e tentare di comprendere la reale portata di quanto è stato vissuto.

Dopo 76 giorni di buio totale, Wuhan oggi non è più zona rossa e anche se controllata, è possibile entrare e uscire dalla città e tornare a vivere una esistenza abbastanza normale.

Come era prevedibile, la riclassificazione e il controllo di ogni singola storia umana ha portato ad un tragico aggiornamento dei numeri della pandemia. Il lavoro ha scoperto altri 325 contagi che non erano stati contabilizzati portando il conto a 50.333 e di 1.290 decessi portandoli a 3.869 totali. 

Nella nota diffusa dalla municipalità si legge che queste aggiunte "sono dovute a diversi motivi: in primo luogo, un numero crescente di pazienti nella fase iniziale dell'epidemia ha travolto le risorse e la capacità di ricovero delle istituzioni mediche.

In secondo luogo, alcuni decessi sono avvenuti in casa senza che vi sia stato un trasferimento in ospedale né una ricognizione medica.

Terzo, la necessità di avere velocemente un numero di strutture ospedaliere a causa della necessità di terapie intensive e il loro riferimento a diverse entità (stato, municipi, distretti) non ha favorito la raccolta informatica dei dati, spesso trasmessi in ritardo.

E quarto, le informazioni registrate di alcuni decessi erano incomplete e c'erano ripetizioni ed errori nelle segnalazioni."

E questo succederà anche in Europa, dove in conferenza stampa il 16 aprile il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, ha espresso un cauto ottimismo: "Dei 10 Paesi nella regione che hanno avuto il più alto numero di casi di coronavirus ci sono stati segnali ottimistici nei numeri in Spagna, Italia, Germania, Francia e Svizzera."

Ma non bisogna abbassare la guardia, specialmente vista la diversa tempistica di diffusione del contagio da paese a paese: "Alcuni devono ancora vivere l'impatto più forte, mentre in altri c'è un momento di calma con il numero di nuovi casi di Covid-19 che diminuisce." Qui il link per l'aggiornamento ufficiale OMS.