Tanjevic e Messina ricordano Dalipagic. Quando lasciò a bocca aperto pure Jordan
Su La Gazzetta dello Sport pagina 43 dedicata alla scomparsa di Drazen "Praja" Dalipagic, mancato ieri all'età di 73 anni. Proprio 38 anni dopo esatti la prestazione da 70 punti in una partita di Serie A segnati con la maglia della Reyer Venezia contro la Virtus Bologna di Sandro Gamba, il cui vice era Ettore Messina. A raccontarlo è Boscia Tanjevic, il suo primo allenatore in Nazionale, poi grande amico. «In campo era coraggioso e tosto, e così ha affrontato anche la malattia. Era inarrestabile, al massimo ci sbattevi contro: un drago. Aveva un talento superiore, gli veniva tutto facile. Era una grande persona: un uomo modesto, benevolo», dice commosso.
Ettore Messina, che era incaricato dall'avvocato Porelli di intervistare i grandi campioni tra cui Dalipagic, racconta: «Vidi allenarsi un uomo serio e un campione, mi ispirava rispetto e simpatia: quell'approccio l'ho rivisto poi in Danilovic racconta Messina . Gli chiesi come aiutare i giovani che si deprimevano per gli errori. Mi guardò esterrefatto. "Io continuo a tirare, è ciò che faccio meglio", mi rispose. Un segno di fiducia incrollabile. I 70 punti? È andata anche peggio. L'anno seguente, sempre a Bologna, ero l'assistente di Cosic che mi prese in giro tutta la settimana prima del match contro Venezia. "So io come fare", diceva. Bene: Praja segnò 50 punti, e con i suoi assist, Radovanovic e Gianolla finirono con oltre 20 a testa. Perdemmo con uno svantaggio doppia cifra».
Mancò solo la NBA. «Era un talento naturale, in campo si divertiva. Segnava tantissimo, ma con lui c'era spazio per tutti. Nel gioco senza palla era strepitoso. Sapeva usare i giocatori per trovarsi spazio, non servivano neanche blocchi per lui», prosegue Tanjevic. «La NBA? Avrebbe dominato anche lì. Nel 1981 portai una selezione nazionale Under 22 in tournée negli Stati Uniti. Si aggiunse anche Praja. L'ultima partita la giocammo contro North Carolina di un giovane Michael Jordan. Perdemmo al supplementare, ma Praja fece 41 punti. Nel 1985, quando MJ venne in Italia per un tour promozionale, gli chiesi se si ricordasse della partita. Si ricordava eccome di Dalipagic, con tanto di pronuncia perfetta del cognome».