Renato Villalta: «La Virtus ha ritirato la mia maglia ma non la espone. Il basket oggi? Non mi piace»

31.01.2025 11:55 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Renato Villalta: «La Virtus ha ritirato la mia maglia ma non la espone. Il basket oggi? Non mi piace»
© foto di Richardson e Villalta

Renato Villalta è protagonista dell'intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha ripercorso la sua carriera in Virtus Bologna parlando dei duelli con Dino Meneghin, i grandi tecnici avuti e tanto altro. «La Virtus ha ritirato la mia maglia insieme alla 4 di Brunamonti? Sì, ma non viene esposta. Che tristezza. In questa dirigenza, che non ama la storia, non mi identifico. Resto tifoso, ma da divano. La 5 di Danilovic l'ho ritirata io, da presidente. Meneghin? Quante botte. Le prendevo: gomiti, ginocchia, un maestro. Lo copiavo. Adesso siamo grandi amici. Io avevo il mito di Steve Hawes, che giocava a Venezia».

Villalta ha ricordato anche i grandi allenatori da lui avuti: da Dan Peterson ad Asa Nikolic tino a Sandro Gamba, con cui vinse l'oro all'Europeo di Nantes e l'argento olìmpico a Mosca. «Aggiungo Giorno, un padre. Peterson è stato il più grande motivatore che abbia conosciuto, e mi ha trasformato da pivot in alapivot. Nikolic Io odiavo. L'ho amato dopo. Era un perfezionista ma superstizioso. Fumava 7 sigarette: 3 Hb e 4 Mariboro. Metteva i mozziconi in fila. Noi glieli spostavamo. Si infuriava. Non potevi bere vino: arrivati in hotel voleva sentire l'alito. Dopo le trasferte europee, stravolti, ci portava subito in palestra. Per eliminare le tossine. Quando ho iniziato con le maratone ho capito che aveva ragione. Gamba parlava solo in inglese, chissà perché. Ma preparava bene le partite»

Ma si parla anche di presente, e Villalta è molto critico. «Il basket oggi? Ha perso tecnicità, tutto tre. Non c'è più l'uso del gancio. Mi piace Shengelia, giocatore fantastico. Sa che di persona non lo conosco?».