Playoff, Reggio contro Sassari, che la sfida finale abbia inizio

Si chiamano entrambi Stefano, un nome greco che significa "corona", ma solo uno dei due la porterà alla fine di questa Finale scudetto 2014-15. Sono Stefano Landi e Stefano Sardara, rispettivamente i numeri uno di Reggio Emilia e Sassari. Due signori che se non hanno cambiato la geografia del basket (le loro società c'erano anche prima seppure altalenanti) hanno dato corpo però a un entusiasmo nuovo e diverso portandole nei quartieri alti fino a giocarsi una finale inedita tra due squadre che il titolo di campione d'Italia non l'hanno in bacheca.
Stefano Landi, imprenditore leader mondiale negli impianti Gpl, è da 15 anni in sella alla Reggiana, crede nei giovani e nel lavoro a lungo termine (4 anni con lo stesso allenatore, Menetti, e un Gm accompagnato dal campo alla scrivania come Frosini), concetti imparati nella lunga gavetta sportiva: una continuità che sta pagando un bel dividendo. Adesso punta non solo al titolo ma anche al palazzetto nuovo.
Stefano Sardara, un assicuratore prestato al basket, in quattro anni ha trasformato la Dinamo nella macchina da guerra che si è rivelata già lo scorso anno con la Coppa Italia. Vulcanico ed esuberante, è riuscito a capitalizzare un bacino d'utenza straordinario come può essere un'intera regione. Vincesse lo scudetto, Sassari nel basket rappresenterebbe quello che il Cagliari di Gigi Riva è ancora nell'isola per il calcio.
Il giocatore simbolo di questa finale è il lituano Rimantas Kaukenas: per lui 5 titoli con la Mens Sana Siena e 18 partite di playoff in carriera, 264 punti realizzati (12,6 di media) con il 57,7% nel tiro da tre punti, uno spettacolo a 38 anni.
Assenze e infotuni ormai non sono più argomento di discussione: chi c'è gioca, e crediamo che a Sardara non dispiaccia che Drake Diener non ne faccia parte. Sapranno i giocatori del Banco di Sardegna ignorare le sirene che vedono alcuni di loro con la valigia in mano prima ancora di giocare? Della Valle, promosso guardia per l'assenza proprio di Diener, si confermerà?
Pubblico e televisione. Non nascondiamoci dietro un dito, l'assenza di Milano dall'atto conclusivo del campionato avrà riflessi negativi sui media e l'attenzione dei tifosivi. Per non ritornare a una dimensione provinciale del nostro basket, che premiando il lavoro di Reggio e Sassari rende onore allo sport ma meno alla audience, occorre che Legabasket colga gli elementi capaci di ribaltare il trend metropolitano. Uomini e metodologie nuove perchè in campo lo spettacolo, dalle schiacciate di Shane Lawal e Achille Polonara alle incursioni in area dei vari Logan e Cinciarini, non mancherà certamente. In fondo il basket è lo sport più bello del mondo.