FIP - Petrucci sottolinea le differenze tra pallacanestro e pallavolo

FIP - Petrucci sottolinea le differenze tra pallacanestro e pallavolo
© foto di SAVINO PAOLELLA

Il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci ha scritto una lettera alla Gazzetta dello Sport in replica a quanto scritto il 15 dicembre da Franco Arturi nella sua analisi dal titolo "Il volley domina, il basket arranca, questione di soldi". La pubblichiamo integralmente.

"Il volley è una disciplina che mi ha regalato tante soddisfazioni durante la presidenza Coni ed è uno sport che ammiro e ai cui dirigenti, di oggi e del passato, sono legato da sentimenti di stima ed amicizia. Per cui, nulla quaestio circa l'importanza del movimento che coinvolge tante e tanti giovani del nostro Paese.

Dopodiché credo che non sia appropriato comparare il fenomeno basket col fenomeno volley, non per presunzione, ma solo perché ritengo che i presupposti globali dei due sport siano talmente differenti da non poter essere posti nello stesso perimetro.

Il basket si presenta con la NBA, la Lega professionistica statunitense che da sola genera fatturati da 10 miliardi di dollari annui (fonte Calcio & Finanza), un fenomeno globale che attrae i migliori atleti da ogni angolo del Globo.

Il basket risulta essere il terzo sport per popolarità a livello mondiale (fonte Calcio & Finanza) 1. Calcio: 3,5 miliardi di appassionati; 2. Cricket: 2,5 miliardi; 3. Pallacanestro: 2,2 miliardi; 4. Hockey su prato: 2 miliardi; 5. Tennis: 1 miliardo; 6. Pallavolo: 900 milioni.

Il basket in Italia è l'unico sport di squadra oltre il calcio ad essere professionistico, con tutte le considerazioni del caso. Il campionato italiano di basket dura 8 mesi e trovare spazio nel calendario per le coppe internazionali sembra diventato più difficile che trovare il classico ago nel pagliaio.

Il basket europeo ha un "case" pendente presso l'Unione Europea riguardo l'Eca (Euroleague Commercial Assets), per significare gli interessi economici che muove. La mole di attività per club che si svolge durante la stagione, stante la indisponibilità dell'Eca a trovare un calendario comune, costringe le nazionali di basket a non poter sempre schierare tutti gli atleti ritenuti in quel momento migliori.

La disponibilità degli atleti per le nazionali è governata da un accordo internazionale ed è limitata a 28 o 35 giorni, con una copertura assicurativa contrattata e sostenuta economicamente dalla Federazione Internazionale. I pochi casi non coperti da tale polizza sono giunti a costare alla FIP (come ad altre Federazioni europee) 400.000 euro per un atleta, per 28 giorni.

L'organizzazione di eventi internazionali per squadre Nazionali è assegnata in maniera concorrenziale con il pagamento di una fee alle federazioni internazionali. Questi elementi evidenziano la forza del valore economico del basket, la cui conseguenza non può che essere quella di assorbire investimenti adeguati per competere ad alto livello, senza alcuna certezza che ciò sia bastevole per conseguire una vittoria sportiva.

Trovo singolare che il basket venga invitato a "copiare" chicchessia, Certamente possiamo migliorare. Possiamo trovare una intesa a livello europeo con l'Eca che consenta di razionalizzare i format delle coppe europee per club, incrementando l'interesse dei campionati nazionali; possiamo migliorare l'accordo globale con l'NBA; possiamo individuare delle misure di fair play finanziario a livello europeo.

Però la dimensione della disciplina sportiva del basket è tale che bisogna conoscere molto bene la complessità e le sfaccettature del mondo sportivo prima di emettere sentenze.

Infine, tengo a precisare che ogni disciplina sportiva ha le proprie peculiarità e il confronto tra diversi sport e le diverse competenze che li compenetrano ha certamente una sua innegabile utilità.

Proprio in tale ottica ho organizzato un meeting che si terrà il prossimo 23 gennaio al Coni che vedrà la partecipazione di quattro commissari tecnici: Campagna (pallanuoto), De Giorgi (pallavolo), Mancini (calcio) e Pozzecco (pallacanestro), con la moderazione del Segretario Generale del Coni ed alla presenza del Presidente del Coni e dei rispettivi Presidenti federali."