Udine: il ds Gracis sulla promozione, la stagione dell'Apu e il mercato per la Serie A

14.04.2025 20:30 di  Iacopo De Santis   vedi letture
Udine: il ds Gracis sulla promozione, la stagione dell'Apu e il mercato per la Serie A

Andrea Gracis festeggia un'altra promozione della sua carriera. Il direttore sportivo dell'Apu Old Wild West Udine ha parlato dopo la vittoria su Udine che vale la Serie A per il club friulano. "Questo risultato è un qualcosa nato con la nostra programmazione. Il nostro lavoro è iniziato due anni fa, il primo anno ci abbiamo provato ma siamo stati un po' sfortunati. Quest'anno siamo stati tutti bravissimi. Una conclusione degna di un percorso breve. A Treviso ci abbiamo messo 5/6 anni per essere promossi, è una bella soddisfazione vincere così, con un vantaggio importante. Il campionato più difficile degli ultimi anni, con squadre blasonate, da Pesaro, Brindisi, Verona, Rimini, Fortitudo. Una bella soddisfazione aver fatto un percorso così continuo, senza aver mai perso due partite di fila. La squadra è stata solida e unita".

L'avvio di stagione
"Noi non siamo partiti con questo obiettivo ma con l'essere competitivi, poi avremmo valutato il nostro livello e quello degli altri. Anche per qualche passo falso degli avversari ci siamo trovati in cima, e lì è cominciata la parte difficile. Abbiamo iniziato a crederci in questa possibilità, rischiosa, perché abbiamo investito tante energie. Non so cosa sarebbe successo se non avessimo raggiunto questo risultato e dovendo passare dai playoff. Abbiamo messo tutte le nostre energie nelle ultime partite, culminate con, ironia della sorte, la partita contro Rimini in una gara decisiva. Il cammino è stato continuo, e nel finale i ragazzi hanno dato tutto. Con una determinazione unica negli occhi".

Gli innesti in corsa
"Il presidente è stato tempestivo, è nel suo carattere la capacità di reagire subito all'evento. In questo senso è stato decisivo con la firma di Pullazi e poi Pepe. Chiaramente con il nostro "benestare", era anche la nostra volontà chiaramente di chiudere quei ruoli nei quali ci sono venuti a mancare giocatori con Pini e Stefanelli".

Le parole di Pedone e la sfida in Serie A
"C'è del tempo, passare dalla A2 alla Serie A comporta una serie di cose da sistemare anche dal punto di vista burocratico. E in più avremo modo di pensare alla squadra. Andare in America? Non penso siano più i tempi di andare in America. Ma questo è un pensiero mio, ne parleremo con il presidente. Dovremo guardare soprattutto in Europa a giocatori con esperienza. Saremo una matricola, secondo me dovremo cercare di fare meno scommesse possibili e trovare giocatori già consolidati. Il discorso NCAA ha rivoluzionato tutto, ma anche la GLeague che offre contratti in previsione di andare in NBA. Molti americani guardano a restare a casa propria, hanno la prospettiva di giocare in NBA. E in più perderemo talenti italiani che si sposteranno in NCAA. Sicuramente anche il mercato ne risentirà, farlo sarà più difficile. Secondo me il bacino europeo è il primo a dover essere guardato.
Che Serie A ci aspetta? Come tutto il basket è cambiata soprattutto a livello di fisicità, rapidità di esecuzione, di versatilità dei giocatori. Però direi che forse è proprio l'atletismo e la fisicità siano le caratteristiche che differenziano le due categorie. In A2 si gioca meglio, c'è più attenzione, più coralità, forse perché ci sono più italiani. Con cinque, sei stranieri è più complicato. Si vive più di individualità".