Jaric, accidenti ai belli !!!

15.01.2011 20:11 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Fonte: ENRICO CAMPANA
Marko Jaric
Marko Jaric

“Accidenti ai belli”!, Si celia a Siena con una frase fra invidia e ammirazione. La frase ha infatti un sottile doppio senso, e la stagione di Siena ruota adesso soprattutto tutta attorno all’arrivo del bel tenebroso gigante serbo che ha riempito le cronache mondane al pari di celebri storie fra campioni dello sport e dive del jet set, come nel caso del calciatore David Beckam e l’ex Spice Girl Victoria, il quarterback della NFL Tom Brady e la modella brasiliana Gisele Bundchen, il cestista francese Tony Perkins e l’attrice Eva Longoria.
I titoli della rassegna stampa descrivono l’ingaggio di Marko Jaric all’unisono come “un gran colpo” ricordando il suo fortunato impatto nel campionato italiano un decennio addietro. Vinse titoli in maglia Fortitudo e la Virtus nel seguente, fu con Ginobili l’artefice del Grande Slam della Virtus di Ettore Messina e grazie anche agli ori mondiali ed europei con la Jugoslavia riuscì a spiccare il volo nella NBA con un favoloso contratto, 6,7 milioni di dollari. La sua carriera sportiva nella NBA ha subìto però vari imprevisti contraccolpi, e non poco traumatico è stato il ritorno nel basket europeo con la maglia del Real Madrid, dopo una breve fiammata iniziale ha tradito la fiducia di Messina venendo scaricato scemando di rendimento di gara in gara. Ma il suo curriculum di "dongiovanni" resta da Guinness: dai flirt con Elisabetta Canalis ai tempi di Vieri a miss Croazia Nina Moric ex signora Corona, fino al matrimonio americano, due anni fa nel Woyming, il giorno di San Valentino con la bellissima top-model brasiliana Adriana Lima. Che, a sua volta, usciva da storie importanti: con la star rock Lanny Kravitz e il campione di baseball Derek Jeter. Adriana Lima, invenzione divina per esaltare la lingerie, sedotta dal pelo e i baffetti rossicci alla Clark Gable di Marko, pochi mesi dopo il matrimonio civile in America gli ha dato una figlia, di nome Valentina. Anche lei ha trascorsi professionali italiani, è stata la protagonista dello spot per Tim Turbo, come la Canalis e Belen. Guarda caso, sull’altare di una chiesina sperduta nel deserto viene piantata in asso dallo sposo il quale fuggendo in auto le mandava un sms di questo tenore: “Se mi prendi ti sposo”.”E’ stata per me una sensazione strana trovarsi improvvisamente sposata e con una bambina, è così difficile trovare la persona giusta come Marko”, disse sciogliendosi tutta la neo-mammina che ha posato teneramente per Vogue col marito, lui a torso nudo e lei in lingerie nera. Sembra che fatale fu l’invio di un anello prezioso, robe di altri tempi, poi c’è stata la promessa di un vero matrimonio per l’anno successivo, ma non si è saputo più nulla. Forse c’è il problema di trovare un punto d’incontro fra due religioni, o passata la luna di miele il tentativo di riannodare le rispettive carriere certamente in declino, lui ha 32 anni e lei 30. Certo, Siena sarebbe proprio quel luogo romantico per mantenere la promessa di un vero matrimonio, bisognerà vedere però se Jaric è il giocatore giusto per questa squadra e viceversa, se ha ancora delle riserve atletiche e mentali per cogliere questa ultima opportunità. E poi i senesi amano il gossip, e specie di questi tempi ce n’è per tutti in piazza del Campo e dintorni. Anche per gli intoccabili, e quelli al di sopra di ogni sospetto.
Tornando a Jaric, la sua carriera non è proseguita come si pensava, il salto negli Stati Uniti è stato deludente, non è riuscito a emulare colleghi slavi divenuti famosi come Petrovic e Divac, ha cambiato tre volte squadra e sempre fallito, al tempo dei Clippers si è dovuto difendere dall’accusa di violenza sessuale, caso poi archiviato dalla polizia di Filadelfia, e grazie al lavoro dei suoi legali per i quali la donna ci aveva provato. In compenso è stato però scaricato dal club che aveva investito sul suo talento ritrovandosi a Minnesota fino a fare da ultimo il panchinaro nei Grizzlies, 1,8 minuti per gara. Nella stagione scorsa è venuta la chiamata del Real Madrid, un altro fiasco costato a Messina molte critiche e per il giocatore scarse occasioni di lavoro, tanto che si è stabilito a New York dove aspettava una chiamata. Lì è arrivata l’offerta di Siena.
Siccome nel basket europeo non si butta nulla, vedi gli ultimi colpi di mercato, basta guardare all’età e alle rispettive storie di questa settimana, per un caso curioso Siena ha rimesso assieme i due giocatori del famoso “Real Geriatrico” di Ettore Messina contestato dai tifosi. Se Kaukenas sembra rinato nonostante si parli di guai al ginocchio e sconterà i suoi 35 anni verso maggio, Jaric ricomincia da una situazione di “oggetto misterioso”, ma a Siena trova una squadra collaudata, non deve fare il primattore, cercare di sfruttare la sua esperienza in attesa del ritorno di McCalebb.
E’ stata davvero, l’ultima, una settimana di mercato da fuochi d’artificio. Scaricato dai turchi del Fenerbahce per il lituano Jasikievicius, possibile golden share ma anche star declinante, lo statunitense Lynn Greer ha firmato per Milano. Idem Benjamin Eze, rientrato in Italia dopo una breve parentesi nel Khimki Mosca con Sergio Scariolo. Era dato quasi sicuro a Siena l’ex play che fra il 2005 e 2006 ispirò il rilancio di Napoli , vinse il titolo dei cannonieri e firmò la Coppa Italia, ma personalmente non ho mai creduto che il ferreo pragmatismo di Viale Sclavo, per cui è meglio l’uovo oggi che la gallina domani, portasse all’ingaggio di Greer.
Alcuni scudetti, come quello storico della Scavolini di Daye e Cook, nacquero dal mercato a metà stagione, Greer poteva andare più che bene con la sua sete di rivincita, e magari la prospettiva di un passaporto bulgaro, macedone o polacco per il futuro, o magari un colpo di fulmine italiano che gli permettesse di dimenticare la sua triste storia. Il favoloso anno di Napoli gli spalancò le porte della NBA, ma soffrì molto per la morte della fidanzata per un tumore all’occhio, venne scaricato, l’Olympiacos gli offrì un contratto di 3 milioni all’anno, ma non era più lui e si ritrovò al Fenerbahce, e con Tanjevic non furono rose e fiori. Comunque, fosse stato vero l’interesse di Siena, avrebbe ingaggiato lo statunitense già a qualche giorno per inserirlo nei meccanismi di squadra. Cercava invece un comunitario. Repubblica scrisse l’anno scorso che gli scudetti li vince grazie al peso dei passaporti, nulla di disonorevole , in 10 anni di scudettini non ha lanciato un proprio giocatore fino a dismettere il vivaio. In realtà Siena vince anche col gioco, soprattutto la difesa, vanta un buon allenatore, un jumbo-staff selezionato, medici compresi. Un passaporto comunitario val bene qualche rischio, Marko Jaric val bene una messa, il passaporto greco gli consente di giocare comunitario, pazienza se è un play-guardia un po’ superato come stile, un tattico più che un incursore. Puntare su Greer e gli altri due-tre nomi statunitensi di cui si vociferava avrebbe comportato un turn over fra Hairston e Moss, personalmente ritengo che poteva provare con qualche folletto nero della D-League dove non c’è che l’imbarazzo della scelta, per puntare eventualmente su Jaric in un secondo tempo e quindi mantenere le attuali caratteristiche.
Sopraggiunta la tegola di McCalebb (da 2 a 4 mesi) l’Amata punta dunque sul serbo-greco di passaporto forse un po’ appagato, o forse non abbastanza definito come ruolo, né play né guardia, non velocissimo, senza la struttura muscolare tipica dei colored. Pesando i passaporti, Siena, nonostante tutto, non scarica  l’africano Akindele chiamato per puntellare “Mastrolindo” Rakovic che ha bisogno di tempo, di lavoro, tecnicamente soffre le aree affollate, e si aiuta col fisico. Sembrava che fino a una settimana fa il mosaico fosse perfetto, e difatti l’ultima profezia di Dan Peterson sulla rosea fu la famosa gufata“con Hairston e Akindele Siena sarà ancora più forte”.
Si dice che le disgrazie non vengono mai sole. Non solamente McCalebb era – come è stato dimostrato - la scelta più indovinata, grazie alle caratteristiche, il passaporto macedone e l’esperienza acquisita col Partizan Belgrado in Europa, per una delicata transition, quella voluta per il rinnovamento della squadra storica, per conquistare la prima Coppa dei Campioni e per le esigenze di gioco dettate dal nuovo regolamento, per cui teoricamente sarebbe stato meno decisivo il tiro 3 punti per puntare più sul gioco e l’abilità del pivot e soprattutto sugli incursori, vedi i giocatori che puntano al cuore dell’area avversaria, la tagliano a fette.
L’operazione Akindele è costata qualche soldino e non è finita con una transazione. Rakovic è stato forse poco aiutato da Michelori, un tipico “cavallo pazzo”. A me diverte il personaggio, però in senso di disciplina di gioco al punto l’ho detto e lo ripeto: viene da rimpiangere Denis Marconato che l’anno passato fece tremare il Real Madrid, non ebbe problemi fisici e non sente i suoi 35 anni, integro anche come motivazioni, forte di un’esperienza internazionale unica. Una settimana fa con la maglia di Cantù ha messo ko gli ex compagni di Treviso.
Non so se Jaric andrà subito in campo a Roma, a meno di due ore dagli anticipi, il sito di Legabasket non riportava i nuovi tesseramenti, in compenso ecco la solita grana fra la Virtus e un tesserato (Kemp), Biella dava fiato alle trombe per l’ingaggio di un onesto fante italico riproposto in A-1 a 35 anni. Fortuna che s’alza il sipario sul teatrino senese con una piece dal titolo “Accidenti ai belli!”. Vedremo che significato prenderà questa espressione. Se ricordo bene, ha scritto l’anno scorso il Corriere di Bologna a proposito di Jaric: “Ha avuto più fortuna sdraiato che in piedi”. Ma in che senso?