«Tutti aspiranti milionari»: Ettore Messina sul futuro dei giovani dell'Olimpia Milano (e non solo)

«Tutti aspiranti milionari». Così Ettore Messina risponde a una domanda circa il futuro dei giovani dell'Olimpia Milano (e non solo) con il fenomeno dei contratti NIL. Come vi raccontiamo dall'anno scorso, i college americani hanno la possibilità di accaparrarsi i migliori talenti in giro per il mondo di fatto pagandoli per frequentare e giocare per il proprio programma universitario. A Milano sono finiti al centro delle attenzioni degli istituti statunitensi alcuni protagonisti della formazione U19 che di recente ha vinto la Next Gen Cup della LBA. Da Luigi Suigo a Diego Garavaglia e ancora Achille Lonati. Prosegue il coach biancorosso: «Con questo NIL che c'è negli Stati Uniti e nei college un sacco di ragazzi a 18 o 19 anni diventano ricchissimi, buon per loro». E parla poi dell'esperienza college, al di là dei soldi:
«Non per fare l'americanofilo, l'esperienza al college non è solo cestistica ma di vita. Se io fossi un ragazzo e mi offrissero di andare al college, io andrei sicuro. Poi ognuno è libero di fare le proprie scelte di vita, non voglio suggerire nessuno. La mia modesta opinione è che se ho un'opportunità del genere la prendo». Tornando a parlare dei singoli, il 220cm Suigo ha visitato lo scorso mese la University of Illinois, ma si era parlato di interessamenti, tra gli altri, anche di BYU e Kentucky. Insieme a lui, Garavaglia è stato protagonista al Basketball Without Borders a San Francisco di recente, mentre la scorsa settimana è stato inserito nel miglior quintetto del ANGT di Belgrado. Chi ha fatto visita alle strutture dell'Olimpia negli scorsi giorni è invece Adrian Wojnarowski, ex re del mercato NBA e ora direttore generale del programma di basket maschile alla St. Bonaventure University: il suo obiettivo sembra essere Achille Lonati.
A febbraio, nell'intervista con Gianluca Basile per Basketball & Conversations, Messina sottolineò: "A parte gli addetti ai lavori, la gente fuori non sa che perderemo molto presto un sacco di ragazzi giovani che andranno a studiare al college, attratti dai contratti che possono offrire nel college. La produzione, la crescita, la ricerca di talento giovani, che è costosa, prenderà un'ulteriore botta dal fatto che i giocatori vanno via. Solo nel nostro settore giovanile abbiamo 4/5 giocatori che sono già stati contattati da università americane. Io ho parlato con uno di loro, mi ha chiesto un consiglio e gli ho detto che ci deve andare. Perché è l'esperienza di vita più bella che puoi fare al mondo. Mio figlio studia in America e lo invidio profondamente".