Olimpia, Messina: «Un bellissimo miracolo a Milano»

30.01.2025 23:55 di  Iacopo De Santis   vedi letture
Olimpia, Messina: «Un bellissimo miracolo a Milano»
© foto di Ciamillo

Dalla sala stampa dell'Unipol Forum seguiamo in diretta la conferenza stampa post Olimpia Milano vs Panathinaikos, con i padroni di casa che guidati da un Zach LeDay da 33 punti hanno vinto per 87-75. Così coach Ettore Messina: "Una grande vittoria, ringraziamo i tifosi che hanno creato una grande atmosfera. Personalmente mi sentivo una cosa solo con i tifosi. Sono orgoglioso della squadra, dei nostri giocatori, di come hanno lottato dal primo minuto. Con tanto cuore ma anche con buon basket, non era facile segnare quasi 90 punti contro questa squadra. La scorsa settimana eravamo depressi e frustrati ho detto al termine della partita. Nella gara a Venezia abbiamo perso in una partita Bolmaro, Mirotic e LeDay. Zach ha chiesto di giocare a Istanbul, non avrebbe dovuto. Ma la squadra era depressa nel vedere ancora infortuni e non avevano energia. Abbiamo pagato con una dura sconfitta. Abbiamo reagito domenica in una bella vittoria contro un'avversaria non semplice, e oggi anche senza Ricci e Flaccadori, hanno messo in campo cuore e anima per 40 minuti. Devono essere orgogliosi". 

Zach LeDay e le prove di Bolmaro e Mannion
"Una bellissima partita. Una delle sue migliori partite con la nostra maglia. Siamo tutti contenti per lui, è un ragazzo che si fa volere bene da tutti. Giovedì non doveva giocare, anche ora non ha recuperato del tutto dalla spalla. Ma è stato bravissimo: canestri, rimbalzi, 1 vs 1. Ha dato fiducia ai compagni. Chiaramente ha spaccato la partita, ma i ragazzi hanno dato tutti. Caruso ha preso rimbalzi, ha avuto una presenza. Non facile, di solito quando sei giovane e giochi poco, è difficile confermarsi pochi giorni dopo una bella partita. Speriamo sia per lui un punto di inversione nella sua crescita. Dopo gli anni che ha passato al Partizan con un grande coach come Obradovic, e giocando a alto livello, è un giocatore che adesso è cresciuto come persona, ha tre anni in più, molto disciplinato in quello che fa fuori dal campo, ha anche più esperienza in campo. Quando era venuto da noi ci dava sempre grande energia, ogni tanto sbarellava da un punto di vista tecnico. Ora è molto più partecipe di quello che si fa, del perché si fa, lo chiede ai compagni. Ha una vocalità, nel suo mondo anche a volte irruento per fortuna ma anche sempre molto entusiasta, una vitalità e anche una leadership che si sposa con quella di Shields e Mirotic. Secondo me è un bel trio, siamo fortunati ad averli. Bolmaro e Mannion? Abbiamo due ragazzi giovani in quelle posizioni [Bolmaro e Mannion], per noi è anche una speranza per il futuro. Abbiamo giocato contro una squadra che non regala niente. Essere riusciti a vincere in questo momento è una cosa bella. Spero ci dia fiducia, andiamo avanti e vediamo cosa succede".".

Depressione e esaltazione, ci potrà essere una via di mezzo?
"Il problema è di due tipi: uno psicologico. Vedi sempre ogni giorno qualcuno che si fa male dici "vaffanculo proprio una stagione dove non ne va dritta una". Abbiamo perso un giocatore come Nebo su cui dal punto di vista tattico avevamo investito tantissimo. Poi ritorna, e si rifà male. Arriva una sensazione di dire che la stagione è stregata e morta lì. Per fortuna il momento orrendo è stato a Istanbul, abbiamo mollato subito. L'altro problema è tecnico, oggi abbiamo giocato con quattro esterni e un lungo solo. Non avendo gran tempo di allenamento ti affidi a loro chiedendogli determinate cose. Ci sono momenti in cui tizio è fuori e qualcun altro si deve inventare in un ruolo più da primo attore. Poi torna tizio e qualcuno deve fare un passo indietro. Non è tanto difficile per noi allenatori quanto per i giocatori, è difficile dire "questo è il mio ruolo nella squadra". Questo secondo me ti porta avere questi alti e bassi. Speriamo di inquadrarla quanto prima".

L'importanza della vittoria
"Sono contento per i miei giocatori. Sono contento. Non la vivo come una partita a scacchi. Non ho mai detto "ho vinto", "ho fatto". Non per posa, ma perché la squadra, il loro talento, la loro personalità, vale molto di più di qualsiasi piano partita. Abbiamo preparato la partita come sempre con attenzioni e professionalità. Poi però se i ragazzi non ti danno tutto quello che hanno dentro non serve a niente. Stasera per il senso che tutti noi vivevamo di ampia inferiorità, è un bellissimo miracolo a Milano".

Freddie Gillespie e il mercato
"Pulendo è la parola adatto. Sta facendo cose più semplici, è più peciso nel posizionamento. Ha avuto una presenza in mezzo all'area importante. Volevo precisare, visto che c'è molta ansia di sapere se prendo qualcuno o no, sono cinque anni che provo a spiegare che il mio lavoro qui non è fare tutto. Qua ci sono due professionisti come il GM Stavropoulos e il DS Vacirca che continuano tutti i giorni a cercare qualcuno. Il tema non è se prendiamo qualcuno o no. Ma se troviamo qualcuno che è meglio dei ragazzi che abbiamo adesso. Loro lavorano, propongono se ritengono di aver trovato qualcuno che sia all'altezza. E dobbiamo pensare anche i conti. Il loro lavoro è difficile, devono combaciare le valutazione tecniche, economiche e la fattibilità. Non è che sto cercando da solo, ho due persone di livello che stanno provando. Se e quando troveremo qualcuno bene, sennò continueremo a dare a questi ragazzi fiducia. Recuperiamo se tutto va bene Flaccadori e Ricci domenica. Per Causeur e Mirotic vediamo strada facendo".