NBA - Celtics: Al Horford ha fatto così tanto male ai Lakers...

Ieri sera Al Horford ha dimostrato di avere ancora tanti mezzi e tanta voglia di giocare a quasi 39 anni confrontandosi con il 40enne LeBron. Chiaramente, l'ex centro degli Hawks è stato il fattore X nella vittoria dei Celtics sui Lakers, con la sua difesa, ma anche con la sua lettura del gioco in attacco. Così dopo il match il suo allenatore Joe Mazzulla: "L'ho guardato in cinque possessi in cui difendeva ad un livello molto alto, e a un certo punto non stavo nemmeno più allenando. L'ho semplicemente guardato. Pensavo che questo ragazzo fosse un futuro Hall Of Famer, e sono stato fortunato a vederlo gratuitamente. Dobbiamo contestualizzare le cose. Penso che fosse motivato dal fatto che i Lakers stavano cercando di attaccarlo, e lui è un concorrente innato, e ha ispirato la nostra squadra!"
In effetti, i Lakers avevano sistemi per LeBron James o Luka Doncic per trovarsi uno contro uno contro di lui, e Horford è stato eroico nel bloccare loro la strada verso il canestro. Come in un'ultima giocata del primo tempo, quando ha costretto LeBron a sbagliare il tiro, e si è trasformato in una schiacciata all'ultimo secondo di Jayson Tatum. "Onestamente, Al Horford è ancora fantastico!" ha fatto eco il coach avversario JJ Redick. "È sempre mobile in piedi e fa un buon lavoro in difesa". In numeri, la strategia dei Lakers ha fallito quando hanno tirato contro Horford 7 su 23 di cui LeBron e Doncic hanno combinato 3 su 14 contro di lui.
Horford, che ha segnato 14 punti, 9 rimbalzi, 4 assist, 3 palle rubate e 1 stoppata, è stato stuzzicato a sua volta in sala stampa: "Per me, si tratta di trovare un modo per avere un impatto. È il tipo di gioco che si basa sui piccoli dettagli, sulla difesa e sui rimbalzi, ed è esattamente quello che sto facendo. Questo è quello che mi piace fare ed sono entusiasta di essere in questa posizione. Questo è quello che avevo in mente." Costretto a un superlavoro a causa dell'assenza di Kristaps Porzingis, Horford è ancora una volta l'elemento centrale dell'area, e i suoi compagni di squadra si sentono meglio quando è dietro a dirigere la difesa.