Trapani, Jasmin Repesa torna sulla Coppa Italia: «Ciò che non uccide fortifica. È stato così anche in quella occasione»

Nella sua intervista al Corriere dello Sport, Jasmin Repesa, coach della Trapani Shark, oltre che a parlare di mercato ha anche fatto il punto sul campo dopo che i granata hanno preso in solitaria la vetta della classifica nel weekend. «Che aria si respira? Quella che profuma di mare e di grande entusiasmo. Ad inizio della stagione ero convinto di avere tra le mani un grande gruppo ma che dopo 23 giornate ci saremmo trovati solitari in vetta, da neopromossi, non era immaginabile. Ho 63 anni e tanta esperienza, dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Qui al sud non è facile contenere le emozioni. Si passa dall'esaltazione alla depressione in un attimo, a seconda dei risultati. Serve equilibrio, lo ripeto sempre», ha esordito Repesa.
Trapani ha perso tre partite di fila prima della sosta Nazionali, inclusa l'ultima dolorosa ai quarti contro Trieste. «Siamo e riusciti ad assorbire il brutto momento dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia. E sfruttare il grande carico di fatica che le coppe impongono alle altre, specie a Milano e alla Virtus Bologna. Se mi sono sentito in discussione dopo Trieste? Quello che non uccide alla fine fortifica. È stato così anche in quella occasione. Durante la partita abbiamo avuto i problemi fisici di Petrucelli e Robinson. Poi abbiamo eseguito male quella rimessa che ci è costata la gara. Può succedere. Ha fatto male uscire in quel modo. Ho chiesto ai ragazzi di compattarsi e di riflettere. Si dice che è più saggio parlare al mattino che alla sera io sono andato cinque giorni in Croazia e appena tornato abbiamo provato a riprendere il cammino».