Basket. Madre di un giocatore insulta l’arbitro donna: “Vai a fare la prostituta”

Durante una partita di pallacanestro disputata in un palazzetto a Motta di Livenza (Treviso) sono arrivati degli insulti rivolti ad un arbitro. Ma non è una situazione che può capitare spesso in ambienti con tante persone e il relativo livello di percezione. No. E' una gara di Divisione Regionale, il pubblico è quello di competenza, la voce è chiara e forte e le parole arrivano dritte come una pugnalata all'arbitro Alice Fornasier, 18 anni, nella giornata dell'8 marzo, la Festa della Donna. E a pronunciarle pare sia stata la mamma di un giocatore: "Cosa ci fai qui l'8 marzo? Vai a fare la prostituta, vai a casa".
La giovanissima direttrice di gara, della sezione arbitrale di Padova, è scoppiata in lacrime e ha mandato le squadre negli spogliatoi, sospendendo la gara. La partita è ripresa una ventina di minuti più tardi, con la vittoria dei locali (Motta) sugli avversari di Feltre (Belluno) per 79-74. Sembra che l'autrice degli insulti sia una specie di 'ultrà' della squadra locale, e alla fine è stata identificata. Non è dato sapere se la giovane arbitra deciderà o meno di fare denuncia per le fresi sessiste rivolte dalla donna.
Sulla questione è poi intervenuto il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Se un giovane arbitro donna viene fatta segno di insulti sessisti da parte di un'altra donna, significa che dobbiamo prendere atto con sconcerto che ci sono situazioni nelle quali non esiste più nemmeno la vergogna. Si vergogni invece chi ha proferito quelle offese e sia orgogliosa di se stessa la giovane arbitra alla quale va tutta la mia solidarietà. Quanto alla colpevole degli insulti, per lei mi auguro il daspo."
Questa mattina è arrivato anche un comunicato ufficiale della Pallacanestro Motta via Facebook, che riportiamo integralmente:
"La Pallacanestro Motta ASD prende fermamente le distanze da quanto accaduto durante la partita della categoria DR1 sabato sera presso il nostro palazzetto e si dissocia da qualsiasi comportamento irrispettoso o offensivo che possa essere stato rivolto nei confronti della coppia arbitrale.
La nostra società, da sempre impegnata nella promozione dei valori dello sport, dell’inclusione e del rispetto, conta nel proprio organico sia allenatori che atlete femminili, che militano in diverse categorie. Inoltre, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, nei giorni 8 e 9 marzo, abbiamo organizzato eventi e manifestazioni mirate alla sensibilizzazione su tematiche di rispetto e parità di genere.
A conferma del nostro impegno per un ambiente sportivo sano ed educativo, siamo stati i primi nella provincia di Treviso a lanciare il progetto "Me Gusta Fare l'Arbitro", accompagnato dallo slogan "Se fossi tuo figlio, mi urleresti contro?", un'iniziativa che ha come obiettivo la tutela e il rispetto degli arbitri, figure fondamentali per il corretto svolgimento delle competizioni. Per questi motivi, ribadiamo la nostra netta condanna verso qualsiasi comportamento scorretto e ci impegniamo ad approfondire quanto accaduto per verificare l’effettiva dinamica dei fatti. Solo dopo aver acquisito tutti gli elementi necessari, valuteremo eventuali provvedimenti da adottare.
È doveroso sottolineare che sabato sera erano presenti sugli spalti tifosi di entrambe le squadre, sia della Pallacanestro Motta che del Feltre. Invitiamo pertanto tutti coloro che assistono alle partite a mantenere sempre un atteggiamento rispettoso nei confronti di arbitri, avversari e di chiunque viva il nostro sport con passione e dedizione. Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti affinché episodi simili non abbiano mai spazio nel mondo della pallacanestro."
Gianni Granzotto
Presidente Pallacanestro Motta ASD