LBA - Venezia, continua la NBL connection: scopriamo Barry Brown Jr.

Fonte: Davide Colotti
LBA - Venezia, continua la NBL connection: scopriamo Barry Brown Jr.

(di Davide Colotti). In principio si era parlato di Antonius Cleveland, poi è arrivato Rayjon Tucker e adesso la firma di Barry Brown Jr.: la Reyer Venezia attinge a piene mani dalla NBL.
Brown-Tucker: il backcourt orogranata potrà contare sul terzo e sul quinto miglior marcatore dell'ultimo campionato australiano, che ospita al suo interno anche una franchigia "kiwi", i New Zealand Breakers da cui proviene proprio Barry Brown, sesto uomo dell'anno e finalista contro i Sydney Kings di Chase Buford, papabile nuovo coach di Varese.

È un play? È una guardia? È innanzitutto un grande realizzatore. Una scoring combo-guard moderna dotata di carattere e atletismo, capace di giostrare sia accanto a un playmaker che a una guardia come dimostrato nello scacchiere di New Zealand, i cui principali compiti di regia gravavano sulle spalle dell'ottimo play australiano William McDowell-White (6,2 assist a gara). 19,5 punti di media (46,1% dal campo e 34,3% da 3 scesi a 41,5% e 31,8% nei playoff), Brown ha potuto esaltare le sue caratteristiche di scorer accanto al regista di scuola Bamberg, ma al contempo ha trascorso minuti importanti sul parquet insieme all'altra combo-guard Izayah Le'afa, prevalentemente tiratore, facendo registrare 2,8 assist di media in regular season (2,4 se contiamo invece i playoff), con un high di 6 contro i Perth Wildcats, partita in cui era assente McDowell-White. I tre hanno dimostrato poi di poter convivere in quintetti small, con il play australiano a rappresentare la soluzione difensiva di maggior stazza del trio. Quanto a Brown, più volte in stagione ha dimostrato di saper aggredire il portatore di palla, forzandolo alla palla persa.

Sesto uomo dell'anno, dicevamo: Mody Maor, coach dei Breakers, ha impiegato Brown in uscita dalla panchina 21 volte su 28. Il concetto di "titolare in quintetto e cambio in panca" è ormai superato, come dimostrano i 26,5 minuti di impiego medio a gara concessi al folletto di St. Petersburg in Florida, vera punta di diamante offensiva di una squadra che ha fatto della difesa la sua arma per farsi largo fino alle Finals NBL, da cui è risultata sconfitta solo alla "bella" in gara 5 e di cui Brown è stato per distacco il top scorer con tre prove sopra quota 20 in 5 gare.

Non si è trattato per Brown della prima esperienza fuori dallo starting five, anzi, la sua campagna in NBL è stata la prima in carriera pro lontano dagli States in cui ha avuto un ruolo davvero centrale in squadra. Non sembrano servire lunghi periodi sul parquet all'esterno classe 1996 per accendersi, come dimostrano i quasi 13 punti di media messi a referto in Germania in appena 18,8 minuti ad allacciata (Ludwigsburg 2020/21, 32 volte su 36 gare in uscita dalla panca) e i 17 in 18' nella sua esperienza cinese (Beijing Ducks 2021/22).

Sono 19,25 i punti di media ai playoff NBL per Brown, con un season high di 32 contro Tasmania in semifinale. Cifre già di per sé ragguardevoli, ma a ciò va aggiunto che l'esterno di 191cm ha giocato l'intera post-season con la mano sinistra fasciata per una microfrattura che lo ha limitato, o avrebbe dovuto, soprattutto in semifinale.
In tutta la sua esperienza NBL, regular season più playoff, Barry Brown Jr. è andato in doppia cifra per punti realizzati in 28 partite su 28, entrando spesso in "hero-mode" nel quarto e decisivo periodo, quando è capace di accendersi e segnare a ripetizione in ogni modo tra isolamenti, penetrazioni e triple. Un esempio? Gara 1 delle Finals.

L'ottima annata in NBL è valsa a Barry Brown la chiamata dalla Francia, dove ha giocato l'ultima partita di regular season e i playoff con i Boulogne-Levallois di Victor Wembanyama e TaShawn Thomas, altro volto della NBL 22/23 che (ri)vedremo nella LBA 23/24 a Tortona. Particolarmente incisivo nelle semifinali contro la franchigia di Euroleague dell'ASVEL (14 punti di media), Brown si è dovuto infine accontentare del secondo "argento" in stagione cedendo in finale al Monaco.

Giunto come Tucker a uno step successivo in carriera e alla sua prima stagione intera in Europa con doppio impegno e tanti compagni di alto livello, è lecito attendersi che Brown non avrà in Laguna la medesima licenza di tentare 15,39 conclusioni a gara (6,89 a bersaglio). Al contempo, la sua fama di "microonde" offensivo e di navigato "falso sesto uomo" ne fanno potenzialmente un importante tassello nel roster a disposizione di coach Spahija, in grado di giocare sia innescato da Spissu, sia in appoggio a Tucker, sia, vista la duttilità di quest'ultimo, insieme a entrambi.