Nik Raivio, la gioia di regalarsi una tripla doppia

All'anagrafe è Nicholas Thomas Raivio. Ma amici, tifosi e forse anche la sua ragazza devono avere pensato che chiamarlo per intero porti via troppo tempo. E, sopratutto, che un'abbreviazione esprima un maggiore attaccamento nei suoi confronti. E così è diventato semplicemente Nik. E, dopo che l'Urania Milano lo ha chiamato così per l'intera stagione andata, adesso è la Bakery Piacenza ad averlo adottato. E, da domenica scorsa, a coccolarselo in modo particolare. Perchè il ragazzo nativo di Anversa dove ha visto la luce il 6 febbraio 1986, fratello minore di Derek, cestista (vizio di famiglia, quello di amare alla follia la palla a spicchi e tutto quanto le gira intorno), doppio passaporto statunitense e tedesco, domenica scorsa non soltanto ha contribuito a regalare alla Bakery uno storico successo contro Cantù, mostro sacro dell'universo cestistico momentaneamente in area di parcheggio della A2 in attesa di rinascere agli antichi fasti, ma si è anche concesso una tripla doppia. Cioè, per andare nei dettagli, ha superato la quota dieci in punti, rimbalzi e assist: quindici, undici e dieci rispettivamente. Chissà che lui o qualcuno della Bakery non si decida a giocarli al lotto, o magari qualche supporter bakerino, per tentare la fortuna. Ma la fortuna è cieca. Raivio, invece, il canestro lo vede perfettamente e il suo talento è cristallino. Insomma, i 193 centimetri e 93 chilogrammi di peso di cui madre natura lo ha voluto dotare li sa fare fruttare benone. In undici turni di campionato, il Nik delle meraviglie dalla doppia cifra non ci è sceso nemmeno per sbaglio. Che sia il record toccato finora in una gara da parte sua ovvero i trenta punti a referto con Orzinuovi alla seconda giornata o siano gli undici quando proprio ha un filo di mal dit testa che lo infastidisce, poco cambia. Per Raivio la doppia cifra è una sorta di imperativo categorico kantiano. Con quella vocina che gli sale da dentro prima di ogni contesa e gli dice due parole: puoi raggiungerli. E se degli 867 punti totalizzati finora dalla Bakery 193 portano il suo autografo, ovvero praticamente un ottavo, non è certo dato da sottovalutare. Anche a Legnano lo ricordano molto bene, visto che in 90 gare disputate contribuì alla causa con 1628 punti. E l'Urania lo ricorda con affetto e un filo di nostalgia con il carico lasciato di 57 presenze e 921 punti. Insomma, il talento che si è fatto le ossa nelle file del Mountain View High School e ha girato il mondo in palla a spicchi dal Belgio al Messico, dal Panelefsiniakos (nome che per pronunciarlo occorrono forse due giorni) in Grecia allo stivale tricolore è di quelli che non passano inosservati. Ed è logico pensare che il tranquillo campionato della Bakery passi molto dalle sue mani fatate. La sua impresa di tripla doppia ha una sorella maggiore, peraltro. Nacque a Legnano e vide la luce a marzo del 2017 nella sfida della squadra della città del Carroccio contro Biella. “So che abbiamo molto da fare- disse in un'intervista rilasciata quando era ai primi passi con la Bakery – ma il cielo è l'unico nostro limite”. Raivio ha le idee molto chiare su come approcciare ogni partita. E, quel che per la Bakery conta, le sa tradurre in punti placcati oro.