A2 - Rivierabanca Rimini, alla scoperta della Libertas Livorno

A2 - Rivierabanca Rimini, alla scoperta della Libertas Livorno

Quinto impegno in quattordici giorni per la Rivierabanca Rimini, che chiude un autentico tour de force al PalaMacchia di Livorno sfidando la Libertas (palla a due domenica alle 18). Per Rimini l’obiettivo è quello di continuare il positivo ruolino di marcia di questo inizio di stagione, in attesa di un weekend libero da impegni di campionato per via della convocazione in Nazionale senegalese di Gora Camara. I labronici, invece, sono neopromossi nel campionato di Serie A2 Old Wild West, e si trovano adesso nel gruppo delle squadre ad 8 punti in classifica: i primi 11 impegni dei biancotinti raccontano di un campionato di alti e bassi, con alcune sconfitte pesanti ma anche ottime prestazioni contro le migliori squadre del campionato (la vittoria a Forlì, ma anche le sconfitte di misura con Cividale e Cantù). Nell’infrasettimanale, la squadra di Marco Andreazza ha colto una larga e convincente vittoria casalinga su Pesaro (104-78). La Libertas ha scelto di affrontare la stagione del ritorno nella categoria cadetta confermando il nucleo di italiani protagonisti della promozione, a partire dalla guida tecnica di coach Andreazza: ai giocatori confermati, poi, si sono aggiunti giocatori di talento e soprattutto di esperienza, a partire dai due Usa.

Le guardie, intercambiabili nei ruoli di uno e due, sono appunto i due stranieri del roster livornese. Quinton Hooker, classe 1995, ha esperienza in Europa, avendo disputato anche la Champions League nella scorsa stagione con Strasburgo, ed è un giocatore completo dal punto di vista offensivo (oltre 13 punti, 6 rimbalzi e 4 assist di media); non ha, invece, bisogno di presentazioni Adrian Banks, che a 38 anni compiuti fa vedere ogni domenica il suo immenso talento (16 di media, 28 nell’ultima uscita): forte di un’esperienza quasi decennale al piano superiore, in A2 sono pochi i giocatori che possono vantare le sue capacità di scoring (da 3 punti ma anche in area, in uscita dai blocchi ma anche creandosi il tiro dal palleggio e sul pick and roll). Nel ruolo di tre gioca il ventenne Gregorio Allinei, giocatore perimetrale (32% dall’arco su oltre 3 tentativi a partita), mentre il quattro è Nazzareno Italiano, veterano della categoria, capace di avere una doppia dimensione sia fuori dai 6,75 che spalle a canestro, ma soprattutto di mettere in campo fisicità, energia e carattere nei momenti più importanti. Al centro del pitturato c’è il livornese Tommaso Fantoni, trentanovenne che, oltre a buoni numeri (9 punti ed oltre 5 rimbalzi), porta in dote la sicurezza e la solidità date da una carriera lunga e ricca di soddisfazioni nel campionato cadetto.

Quando Fantoni faceva il suo esordio in Serie A, il playmaker Andrea Bargnesi, classe 2001, non aveva nemmeno tre anni: oggi, l’esterno fanese è il regista della panchina labronica, e contribuisce con un gioco principalmente esterno (anche per via dei soli 182 cm) e mettendo in ritmo i compagni. Parte dalla panchina anche Ariel Filloy, ex azzurro la cui carriera da pro partì da Rimini ormai una ventina d’anni fa: dopo la promozione conquistata con Trieste nella scorsa stagione, l’italoargentino è ora il sesto uomo di lusso della Libertas, sfiorando la doppia cifra di media con un ottimo 37% dall’arco (su ben 6 tentativi a partita) e sfruttando appieno una buona stazza (190 cm per 85 kg). I due lunghi, invece, sono Francesco Fratto, 33 anni, una carriera tra A2 e B, quasi sempre in Toscana, e Dorin Buca, classe 2002, forte di 216 cm e di lunghe leve che lo rendono una presenza molto importante in area. Entrambi sono giocatori di energia, principalmente interni, anche se Fratto non disdegna, occasionalmente, il tiro da tre punti (che segna solo con il 21%).

Nel playbook di coach Andreazza, a prendersi la maggior parte dei tiri sono i due stranieri Hooker e Banks, oltre a Filloy: tutti e tre sono capaci di sfruttare al meglio tanto le uscite dai blocchi quanto il pick and roll per concludere sia al ferro che, soprattutto, da tre punti o in arresto e tiro dalla media. L’attacco di Livorno, infatti, si basa in gran parte sulle capacità realizzative dei suoi esterni e sulla loro intercambiabilità, che fornisce alle difese avversarie pochi punti di riferimento. Per la Rivierabanca, quindi, sarà fondamentale limitare le possibilità offensive degli esterni labronici, tenendo conto delle loro caratteristiche individuali e facendo particolarmente attenzione alle situazioni di pick and roll ed ai diversi giochi che prevedono la loro ricezione in uscita; allo stesso tempo, i biancorossi dovranno rispondere anche ai lunghi biancotinti, in grado di farsi trovare pronti nel raccogliere gli scarichi dei loro compagni, soprattutto quando le difese sono concentrate sugli esterni.

Difensivamente, Livorno tende a coprire l’area, rendendo difficili le penetrazioni e le ricezioni in post basso: Marini e compagni dovranno quindi cercare tanto buoni tiri a difesa schierata quanto canestri facili in transizione, senza però esporsi al possibile contropiede della Libertas. Un altro punto a favore della squadra toscana, poi, è rappresentato dal fattore campo: al PalaMacchia il pubblico è caloroso e vicino al campo, e si fa sentire per l’intero arco della partita. Per poter vincere, quindi, Rimini non potrà fare a meno di giocare una pallacanestro costante per tutti i quaranta minuti, sapendo che, anche grazie alla vittoria importante dell’ultimo impegno, si troverà di fronte un ambiente caldo e galvanizzato, pronto a incidere sul risultato finale.