A2 - Nardò, Mecacci "Troppo ingenui su alcune situazioni di gioco"

Molta generosità e altrettanta applicazione, ma troppi giocatori non connessi con il match, troppe ingenuità difensive, forse anche poco gioco di squadra sul fronte offensivo. A voler essere estremamente sintetici, sta tutto qui il derby con Brindisi. Una partita che sfugge via in modo definitivo solo negli ultimi minuti, ma che Nardò insegue sin dai primi possessi. Non può e non deve bastare il contributo degli americani (46 punti in due) quando intorno resta pochissimo: Iannuzzi con 8 punti e 19 rimbalzi, Giuri con 5 punti, ma soprattutto un insolitamente abulico Mouaha con appena 4 punti, 1/4 da due e 0/4 da tre. Non è stata una disfatta come a Cremona, stavolta la differenza è nei dettagli, nelle pieghe quasi invisibile di una sfida aspra e sporca.
Coach Matteo Mecacci va dritto al punto, ma non butta tutto di questa domenica bestiale. "Siamo stati troppo ingenui su alcune situazioni di gioco - ha detto - all'intervallo, nonostante fossimo sotto di un punto, con un canestro preso da Calzavara in penetrazione, ero abbastanza contento perché in una partita sporca stavamo difendendo, stavamo cercando di fare le nostre cose, ci stavamo applicando. Così è stato anche dopo, ma il problema è che noi abbiamo preso 49 rimbalzi e loro 40, noi abbiamo convertito 13 punti dei 18 rimbalzi offensivi e loro ne hanno convertiti 23 su 14 rimbalzi offensivi, forse la partita è tutta qui. Tante volte su delle buone difese non abbiamo fatto il tagliafuori su Fantoma o su Del Cadia e questo è un peccato".
È stato un derby quasi più spettacolare sulle tribune che in campo. 2000 spettatori sono probabilmente un record per la pallacanestro di Lecce e provincia, una festa quasi senza precedenti che fa onore al club neretino e a tutti gli appassionati della palla a spicchi. E che, naturalmente, fa storia. In campo si è sentita l'importanza della sfida, si è graffiato e spinto più che giocato lucidamente. Alla fine ha vinto la squadra più lucida. "Direi che le due squadre non si sono risparmiate, hanno giocato la partita, loro hanno perso quasi subito Laquintana e quindi una rotazione sugli esterni, noi oggi eravamo più lunghi, ma abbiamo avuto troppi giocatori fuori partita, nel senso che ci sono giocatori che di solito sono più significativi nel fare canestro e oggi non ci sono stati. Ho provato ad alternare i quintetti nei primi due quarti, poi ho preso la decisione di rimanere sugli uomini che mi ha indicato la partita. Per noi è stata una partita a punteggio basso come non ci accadeva da tempo, soprattutto in casa, dobbiamo rimetterci a lavorare. Peccato, perché l'energia c'era e perché oggi abbiamo dimostrato di poter giocare bene in difesa, ma evidentemente bisogna farlo non solo per 21 o 22 secondi, ma anche dopo che parte il tiro".
Il tecnico granata alza inevitabilmente lo sguardo al futuro, non può fare altrimenti perché l'imbuto del calendario e del tempo si fa sempre più stretto. "Il punto - continua - è che, al di là della partita di oggi, gli scontri che ci attendono saranno sempre più sporchi, con meno pallacanestro e più battaglie fisiche, e su questi fondamentali del gioco dobbiamo essere più bravi. Ovviamente, se riusciamo a limitare le bocche di fuoco offensive degli altri, se riusciamo a stare all'interno dell'esecuzione difensiva, poi non possiamo prendere un canestro perché arriviamo secondi su una palla vagante". Il morale a questo punto non è alto e non può essere altrimenti. Ma il recupero di sabato con Vigevano può restituire ragioni nuove e decise per continuare a credere nella salvezza.