Pistoia, Kemp racconta: «È stato folle. Maverick Rowan? Dinamica che ha creato frizioni in spogliatoio»

Maurice Kemp ha segnato 30 punti della sconfitta di Pistoia contro Brescia nonostante rientrasse dopo aver avuto qualche problema fisico che non gli ha permesso di partecipare alla trasferta di Napoli. Il giocatore statunitense ha parlato dopo la partita, ripercorrendo anche quanto accaduto negli scorsi giorni. «Avevo un brutto infortunio alla caviglia, mi era gonfiata tantissimo ed ero sotto anti dolorifici. Ho detto al coach che mi sarei sentito al 60% avrei giocato, sono sceso in campo e ho dato il 100%. Credo che dopo la partita di oggi, domani potrei risentire dello sforzo ma per il 60% della gara siamo riusciti a tenere testa a Brescia. Se giochiamo sempre così potremmo toglierci delle soddisfazioni. Il clima nello spogliatoio adesso è sicuramente migliorato, anche grazie ai ragazzi italiani. Amano la pallacanestro e la città, adesso che sono parte integrante delle rotazioni hanno sicuramente una faccia diversa. Meritano questo spazio e di giocare per la loro squadra. Il club ha vissuto tanti alti e bassi ma adesso abbiamo trovato una stabilità nello spogliatoio», esordisce, come riporta PistoiaSport.
Gli ultimi mesi - «È stato folle. Ogni giorno c’era qualcosa di nuovo e non sapevamo cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Non voglio mancare di rispetto a nessuno quindi non entrerò nei dettagli ma è stato un periodo davvero complicato per tutti, specialmente per chi a casa ha una famiglia da mantenere e viveva in questa incertezza. Fortunatamente alla fine la squadra è stata salvata, almeno al momento, e sono felice di questo. Adesso dobbiamo pensare solo al campo. Maverick Rowan era il problema principale? Rispetto il pensiero del coach così come le sue abilità di allenatore. È veramente molto bravo e prepara le partite in maniera maniacale, un ottimo insegnante. Maverick ha talento come giocatore, il problema si è creato con la dinamica tra figlio-giocatore e padre-presidente. Questo rapporto ha creato frizioni all’interno dello spogliatoio nel quale difatti vi era una separazione. E se non si riesce a creare alchimia e ad avere un gruppo unito, non è possibile ottenere successi. Adesso dobbiamo fare cerchio e proseguire così. Voglio comunque salutare tutti i ragazzi che sono andati via, Rowan, Christon e Silins, auguro a tutti il meglio per la loro carriera».