A2 - Nardò e Mecacci sull'occasione perduta con la Fortitudo Bologna

A2 - Nardò e Mecacci sull'occasione perduta con la Fortitudo Bologna

A mente fredda, viene da mangiarsi le mani. Poche squadre si presentano al Paladozza con questa autorevolezza, mettendo seriamente in crisi una Fortitudo che si è portata via la posta in palio solo nella seconda metà dell'ultimo quarto. Peccato, due punti a Bologna avrebbero fatto storia e molto comodo in classifica. Certo, è stato un Toro ampiamente convincente, ma non perfetto. Qui e al cospetto di avversari di questo calibro, bisogna esserlo. Gli sono stati fatali un paio di errori, forse tre, nel finale, che ovviamente la squadra di casa ha capitalizzato. Con mestiere e anche con talento. Nel contorno da favola di un palazzetto che trasuda storia e passione, che trascina e che condiziona gli ospiti. Particolare non trascurabile in un confronto così equilibrato sino agli ultimi possessi.

Coach Matteo Mecacci sa che i suoi hanno fatto la prova che aveva chiesto, al netto appunto di qualche sbavatura. Che lo stesso tecnico senese non manca di sottolineare, evidenziando il peccato capitale della serata sotto le Due Torri, cioè l'inutile nervosismo in qualche frangente decisivo e il fatto che ad un certo punto è stata staccata la spina del gioco di squadra e attaccatta quella delle giocate individuali. Un copione già visto. "Innanzitutto, complimenti alla Effe - ha detto - secondo me è stata una bella partita, con belle azioni da parte di entrambe le squadre. Noi l'abbiamo giocata come volevamo, a viso aperto, con delle ingenuità specialmente sulle situazioni di blocco. Però, abbiamo sempre risposto alle spallate fino alla metà dell'ultimo quarto. Secondo me la partita è girata definitivamente sul -3 con Stewart jr. che sbaglia un tiro aperto dopo aver fatto saltare Mian e poi subito dopo ci siamo persi l'accoppiamento in transizione e Mian segna. Lì la Fortitudo ha fatto il break. Però, credo che la squadra abbia giocato. Dobbiamo crescere nella comprensione del gioco quando troviamo difese così asfissianti, che non si trovano sempre perché la Fortitudo credo che abbia la seconda miglior difesa del campionato dopo Cantù e in casa ancora di più. Diciamo che noi abbiamo commesso delle ingenuità innervosendoci e smettendoci di passare la palla, mentre per vincere su questi campi ci vuole una lucidità maggiore. Soprattutto da quelli che sono i giocatori più esperti e che devono fare la differenza in questi momenti". Il messaggio è stato recapitato ai destinatari, certi errori sono imperdonabili perché sono costati la partita. 

Qual è il bilancio della trasferta più affascinante di tutte? Premesso che è andata come la logica delle cose della pallacanestro suggeriva, il saldo è un misto di consapevolezza e speranza. Anche se uno sguardo alla classifica rende pessimisti, con la salvezza diretta lontana ben otto punti e con le papabili avversarie play-out a quattro (a quota 22 ci sono Cremona, Livorno e Vigevano). "Credo che dopo Vigevano, una partita vinta sin troppo facilmente, stasera torno a casa non contento perché quando perdi non puoi essere contento, ma con fiducia per il nostro finale di campionato. Noi ci dobbiamo salvare ai playout - chiude Mecacci - ma il nostro obiettivo adesso è replicare questo tipo di partite anche contro le squadre che fanno parte della fascia bassa della classifica". Domenica si torna a giocare in casa. L'avversario sarà Piacenza. Un altro crocevia di destini.