I migliori giovani talenti fuggono negli USA, Petrucci e Valori che proponete?

24.06.2024 19:30 di  Umberto De Santis   vedi letture
I migliori giovani talenti fuggono negli USA, Petrucci e Valori che proponete?

Il Vecchio Continente continua a perdere giovani talenti a favore degli Stati Uniti: ve lo diciamo da cinque anni, ma adesso il fenomeno ha preso una piega che non si può far finta di non vedere. Anche minorenni il cui obiettivo non è più la NBA, per la quale devono completare lo sviluppo. I ragazzi ora stanno andando alla NCAA, dove si apre loro un universo professionale, ma anche di vita. Difficile rinunciare alla possibilità di giocare a basket, ricevere stipendi impensabili in Europa per i ragazzi della loro età e avere accesso a una carriera universitaria.

Il solo elenco dei giovani con la valigia che stanno lasciando la Spagna, uno dei paesi con la maggior capacità di produrre e attrarre talenti, è impressionante: Kasparas Jakucionis, playmaker di 18 anni di 1,92 metri proveniente dalle giovanili del Barcellona, Egor Demin del Real Madrid (guardia tiratrice di 2,04 metri e 18 anni) e Ismaila Diagne (centro di 2,14 metri, 17 anni) seguiranno le orme di Aday Mara (Casademont Saragozza), Jan Vide (Real Madrid), Álvaro Folgueiras (Unicaja), Conrad Martínez (Joventut)... Tutti hanno scelto di lasciare i loro team per iscriversi alle università degli Stati Uniti. Altri, come Izan Almansa, hanno provato in Overtime Elite o nella NBA G League Ignite.

Fino a pochi anni fa era vietato ai giocatori del college ricevere denaro, e i reclutatori delle varie università facevano tanti magheggi per portare i liceali USA a questa o quella università. Gli scandali e una decisione della Corte Suprema della California sulla liceità di compensi ai giocatori reclutati ha portato all'istituzione dei diritti NIL (acronimo di nome, immagine e somiglianza). Per cui adesso si possono fare accordi pubblicitari che consentono compensi che in Europa sono inimmaginabili: Mara ha guadagnato tra $600,000 e $ 1milione in questa stagione all'UCLA, mentre Jakucionis prenderà $750,000 lordi in Illinois.

Ma non è solo questione di soldi: andare negli USA ti do una visibilità che in Europa, dove gli allenatori delle giovanili sono concentrati sulla vittoria per mantenersi il posto di lavoro e non sullo sviluppo dei giocatori compiono quotidianamente scelte incomprensibili che danneggiano la crescita dei loro allievi. Se perdono, sono loro che vengono licenziati. E se tra i 18 e i 22 anni un giovane non ha la fortuna o il talento per essere già pronto protagonista in una serie A o in una A2, difficilmente trova lo spazio per poter emergere, farsi notare, coltivare il sogno della EuroLeague o della NBA.

La Francia sorride, perché tra due giorni due suoi giovani, Risacher e Sarr, si contenderanno il pick #1 del draft 2024, ma piange pensando ai talenti che ha cresciuto e che sono già spariti non solo verso la NCAA ma anche l'Overtime Elite League e persino la NBL australiana, che ha un programma molto avanzato tale da raccogliere anche talenti statunitensi. Il programma delle società di pallacanestro in Italia deve assolutamente cambiare, la sua organizzazione, il reclutamento. Occorrono incentivi, selezione, persino agenti e procuratori all'altezza della situazione. Nel giro di pochissimo si potrebbe vedere la moria di società che non possono reggere la concorrenza USA e chiudendo non forniranno il necessario ricambio al movimento. Abbiamo le elezioni del nuovo presidente FIP nel prossimo dicembre: Petrucci e Valori, che proposte avete? Veloci... come direbbe Carlo Cracco a Masterchef Italia.