Trapani Shark, come fa tornare il conto economico Antonini?
La Shark al secondo posto in classifica in serie A nell'anno di esordio sono un fenomeno sportivo, sociale ma anche economico. Nei mesi precedenti si è messo l'accento sulle ricchezze del presidente Valerio Antonini, più o meno presunte, senza chiedersi però quale possa essere stato l'investimento nel club e la sua sostenibilità finanziaria e quale ricascata negativa potessero avere. Ne dà una risposta questa mattina lo stesso Antonini in una dichiarazione contenuta in un articolo uscito su La Repubblica, da prendere seriamente in considerazione pur nella semplicità "del conto della serva" in quanto si parla di un club al secondo anno di attività, quindi senza pregressi nascosti nelle pieghe di bilancio di sospesi Irpef, Inps o altro sconosciuti al pubblico.
"Mettere in piedi questa formazione è costato tra i 4,5 e i 5 milioni di euro ma se andiamo ai play-off e poi in finale, chiuderemo l'anno in attivo. Il conto è presto fatto: Trapani ha già incassato 2 milioni dal botteghino compresi i 3.600 abbonati. A questi andranno aggiunti 1,5 milioni in caso di play-off. C'è poi un milione che arriva dallo sponsor e circa 300mila euro, che in prospettiva dovrebbero diventare 650mila, dal merchandising. Non c'è tifoso del Trapani che non vada sugli spalti con una sciarpa, una bandiera, una maglia, una felpa della squadra." Tutto è in vendita allo store del palazzetto o al TClub, il locale a tema che Antonini ha creato in centro a misura di tifoso. Nella dichiarazione di Antonini, di cui nessuno dubita la capienza per pareggiare un eventuale deficit a fine anno, c'è una chiarezza che altri non possono vantare.