Lega A - Pistoia, Giulio Iozzelli "Il campo ha detto che meritavamo la retrocessione"
(di Massimo Roca). Pistoia è salva. Tra la retrocessione aritmetica sancita dal campo domenica scorsa e la certezza della salvezza passa il verdetto del Consiglio Federale che ieri ha ratificato l'esito delle verifiche ispettive poste in essere dalla Com.Te.C sanzionando la Fiat Auxilium Torino con 8 punti di penalizzazione da scontarsi nel campionato in corso, nonché 2 nella stagione ventura. In ragione di ciò Torino viene retrocessa all'ultimo posto della classifica di serie A con soli 8 punti a quattro lunghezze dai toscani rendendo ininfluente l'ultimo turno di regular season.
Domani sera la Sidigas si troverà ad affrontare una formazione già salva che è reduce da 12 sconfitte e sole 2 vittorie (di cui una a tavolino per 20-0 contro Milano per la posizione irregolare di Nunnally) in questo girone di ritorno. Pistoia finirà in ogni caso la stagione con il minimo di punti in un campionato di serie A: record precedente erano i 20 punti realizzati nella stagione scorsa. E' stato un campionato complicato come ci racconta il responsabile dell'area tecnica pistoiese Giulio Iozzelli.
Oggi è arrivata una salvezza strana, come accogliete questa notizia? «Il campo ha detto che Pistoia meritava la retrocessione. E' stata la squadra più modesta. E' chiaro che se ci sono situazioni di criticità societaria come quella che ha portato alla retrocessione di Torino, o comunque altre situazioni di difficoltà che hanno condizionato il rendimento in campo ed il risultato di talune partite, allora siamo costretti a compiere altre considerazioni e non sappiamo più quanto l'aspetto puramente sportivo possa essere l'unico a dover pesare».
La madre di tutti i mali è sempre il budget esiguo o c'è stato dell'altro? «Sicuramente il budget incide, ma non è tutto. Se fosse determinante, Pistoia non avrebbe disputato 6 campionati di serie A. Non hanno funzionato altri aspetti. In parte la scelta dei giocatori. Non si è mai creato un clima giusto tra squadra e tecnico ma non perché ci fosse una situazione conflittuale. Abbiamo avuto una pessima partenza che non abbiamo saputo raddrizzare».
Domenica al PalaCarrara arriva una delusione del campionato. Che idea si è fatta del campionato di Avellino? «Aveva ed ha potenzialità per occupare una posizione di classifica superiore. Non bisogna tralasciare i tanti infortuni. Tra questi non sottovaluterei quello di Costello. I giocatori li puoi sostituire, ma quando devi cambiare tanto, difficilmente riesci a trovare giocatori simili a quelli che devi sostituire. Anche il coach probabilmente non ha reso per quello che ci si attendeva».
Che gara si aspetta per domenica? Non farete sconti ad Avellino? In che condizioni ci arrivate? «Il comun denominatore del nostro campionato è stato quello di lottare per tre quarti di gara per poi cedere nel finale. Difficile preventivare una prestazione diametralmente opposta. Questo non significa che andremo a regalare la partita. Bisogna giocare nel rispetto delle altre 14 squadre. In ogni caso avremo ancora fuori Patrik Auda».
Arriva Avellino con un pistoiese doc come D'Ercole che ha vissuto una stagione sostanzialmente insufficiente ed un ex come Filloy che sembra avere perso le motivazioni di un tempo. «Se D'Ercole è sempre stato un giocatore importante nei contesti delle squadre in cui ha giocato, ma mai una prima punta, Ariel Filloy ha rivestito ruoli più significativi e forse ci si poteva attendere un rendimento migliore. Se non trovi la chimica, se ci sono cambiamenti, problematiche, è difficilmente rendere al meglio. Magari qualcuno ci riesce ed altri no».