LBA - Antonini e Baraldi contro i diritti della Serie A a DAZN: «Piuttosto regalarli alla Rai»

27.09.2024 22:25 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Antonini e Baraldi contro i diritti della Serie A a DAZN: «Piuttosto regalarli alla Rai»
© foto di Ciamillo

A Telesud, vigilia della prima partita della nuova stagione di Serie A, il presidente della Trapani Shark Valerio Antonini e il CEO di Virtus Bologna Luca Baraldi hanno detto la loro sui diritti televisivi del massimo campionato italiano di basket e anche sui problemi legati alla fiscalità. "Non capisco perché dobbiamo svendere i diritti TV", dice Baraldi. "Come LBA quanto incassiamo? Non lo so, sono totalmente contrario a come sono stati ceduti. Siamo l'unica società ad aver votato contro", e Antonini ribatte: "Ora saremo in due allora". Poi prosegue il dirigente bianconero: "Incassiamo credo 100mila euro all'anno, una neopromossa magari ancora meno. Piuttosto ci autoproduciamo o li regaliamo alla Rai. Io ho sempre detto: perché dobbiamo andare su delle televisioni a pagamento? Regaliamo i diritti alla Rai, o a Mediaset. Andiamo gratis nelle famiglie italiane, andiamo a giocare in tutte le piazze d'Italia. Una volta avevo sentito parlare Antonini dire "noi siamo Trapani ma siamo la Sicilia". Ed è vero: devo portare la squadra a giocare in tutte le città della Sicilia. Si rappresentano le regioni, non solo le città".

Interessanti a riguardo le parole di Valerio Antonini: "Credo che gli introiti che le squadre professionistiche che le squadre hanno dal sistema basket siano ridicoli. Forse per pagare lo stipendio di un giocatore". Baraldi appunta: "Io dicevo il pullman, ma neanche quello, forse per il girone di andata". E prosegue Antonini: "Credo che lo squilibrio tra calcio e basket - e lo dico a livello politico - debba essere riequilibrato. Sky e DAZN pagano cifre enormi per il calcio, DAZN più di un miliardo. Non credo che gli introiti che poi fanno sia sufficiente a ripagare la spesa. Ho visto il bilancio di DAZN e mi fa venire i capelli dritti, ho paura che a medio-lungo termine siano cifre che non possa permettersi nessuno. I palazzetti sono tutti pieni, ho visto i dati dello scorso anno. Io gestisco sia il basket che il calcio. Nel basket c'è un seguito clamoroso. Io credo che arriverà un momento in cui c'è la rottura. Come ci fu nel calcio quando Lazio, Roma e Fiorentina crearono Stream, che fu il motivo per cui i diritti che pagava Sky prima si moltiplicarono perché altrimenti il gioco si rompeva".

LA DIVERSA TASSAZIONE IN EUROPA
"Evidente che la tassazione in Italia oggi sul netto dei giocatori è assolutamente improponibile", dice il presidente Antonini. "Se io ho a che fare con la Spagna, o la Turchia, dove al netto del giocatore viene applicata una tassazione del 28% e qui del 230%, è chiaro che non c'è competitività. Il Real Madrid sia calcio che basket può pagare stipendi per 10 milioni netti che costano alla società 12.5 milioni, che in Italia sono 6 milioni netti. Un problema che prima o poi deve essere risolto. C'è un dibattito al Senato sul prolungamento del decreto crescita, ma dobbiamo fare in modo che si dia la possibilità almeno per gli stranieri che portiamo in Italia di avere agevolazioni per poter portare grandi campioni". D'accordo il CEO di Virtus Pallacanestro: "Noi abbiamo la stessa dignità numerica del calcio. Addirittura dalle ultime analisi di società specializzate, abbiamo più tifosi del Bologna calcio, superiamo un milione di tifosi [...] Il tema della fiscalità è fondamentale: se vogliamo che i bambini si avvicinino allo sport, bisogna incentivare le società a investire. Ma se io un giocatore lo devo pagare il triplo di un giocatore del Real Madrid. Noi facciamo l'EuroLega e competiamo con il Monaco che non paga le imposte, abbiamo le spagnole, le turche. Noi paghiamo il 220%... Noi siamo totalmente fuori... I nostri netti sono la metà di alcune società turche, ma se andiamo a vedere i lordi... Poi i miei tifosi però vogliono giustamente vincere e non è giusto. Ora parliamo della legge sui rimpatriati: senza di quella non avremmo mai avuto Teodosic, ma anche Belinelli, giocatore italiano che oggi arrivati a Palermo lo fermavano tutti, è riconosciuto da tutti. Abbiamo riportato grandi campioni in Italia grazie a questa fiscalità agevolata. Non chiediamo di non pagare le tasse, ma di avere situazioni come queste. Parliamo di cifre importanti".

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