Italbasket, Pozzecco: «La prima partita la più complicata dal punto di vista emotivo»

02.07.2024 10:10 di  Iacopo De Santis   vedi letture
Italbasket, Pozzecco: «La prima partita la più complicata dal punto di vista emotivo»
© foto di ciamillo

Il CT della Nazionale Gianmarco Pozzecco ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista dell'inizio del Preolimpico. Questa sera la prima gara con il Bahrain, palla a due alle 23:30 italiane. «La prima partita è sempre la più complicata dal punto di vista emotivo soprattutto per una squadra come questa che ci tiene enormemente. Nel poco tempo a disposizione abbiamo ragionato più sulla creazione del nostro modo di giocare che sugli avversari. Rispetto alle ultime due estati, abbiamo avuto delle perdite di un certo tipo e aggiunto Petrucelli, che probabilmente partirà in quintetto, e Abass che avranno ruoli importanti».

Sulle critiche. «Ricopro un ruolo che è il più facile bersaglio per ogni sport. Quello che non sopporto non è essere criticato. Ho raggiunto la pace dei sensi dal punto di vista della gratificazione dell’ego. Ma è un dato di fatto che i ragazzi giocano bene assieme e con grande attaccamento. Questo non è discutibile. Se vengo attaccato va bene, magari perché non disegno gli schemi nei time out, cosa molto televisiva, ma fine a se stessa. È più utile tranquillizzare, a volte anche non dire niente o lasciare che i giocatori parlino tra loro».

La tensione prima della competizione. «Non c’è paragone. Da allenatore il senso di responsabilità è più stressante. Da giocatore hai delle certezze, da tecnico le ritrovi nel momento in cui ti fidi dei giocatori. La fortuna è che, rispetto a due anni fa, dei miei io mi fido ciecamente. L’unica cosa che ha senso è la considerazione reciproca e in questo siamo sempre cresciuti. Ci capiamo al volo con la serenità di poter dire tutto. Loro hanno l’intelligenza di capire che è giusto avere confidenza, riconoscendo che io sono l’allenatore. Sono sicuro che daranno l’anima. Il legame con la maglia lo sentono clamorosamente. La Nazionale è loro, non mia».