Gianni Petrucci: «Lo stato del basket italiano? Per il salto di qualità servono i risultati della Nazionale»

Gianni Petrucci: «Lo stato del basket italiano? Per il salto di qualità servono i risultati della Nazionale»
© foto di Canu/Ciamillo

Intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il presidente FIP Gianni Petrucci ha parlato dello stato del basket italiano tra i vari temi: "Per il salto di qualità servono i risultati della nazionale. Lo dico sempre quando fanno i paragoni, dicendo che il basket non vince. In realtà abbiamo vinto nel basket e anch'io ho vinto molto nella mia vita, così come ho perso molto. Basti pensare a 12 Olimpiadi. Anche quelli che passano alla storia perché hanno vinto tanto, bisogna ricordare anche quanto hanno perso: vale per lo sport, vale per la politica", ha esordito, sottolineando anche: "I campionati durano nove mesi. Se potessimo avere maggiore spazio per i raduni, potremmo avere risultati diversi con le nazionali. Ne sono convinto. Facciamo già dei grandi sforzi d'accordo con la Lega basket guidata da Umberto Gandini, uno dei più grandi dirigenti dello sport italiano: per lui parla il curriculum, che pochi hanno. Poi abbiamo Francesco Maiorana, che è stata una bella scoperta, a capo della Lega nazionale pallacanestro, così come Massimo Protani alla Lega femminile".

Petrucci ha anche parlato di come le società guardino all'estero anche per i loro settori giovanili, mentre gli italiani siano ancora costretti a andare altrove. "Si attribuisce alla Federazione un potere superiore a quello che ha. Anche in serie A si dice che ci sono troppi stranieri, ma sono solo belle parole. I soldi ce li rimettono gli imprenditori da Armani a Sardara, a Brugnaro. Io posso mettere tutte le regole del mondo, ma non ho la forza di contraddire questa realtà. Devo contemperare le nostre idee con le esigenze degli imprenditori che investono. I talenti italiani all'estero? Questo vale anche per le altre nazioni. È una realtà che non possiamo frenare, l'Europa ci indica un'altra strada. Sono sempre imprenditori e allenatori a fare le scelte. La cosa importante è che quando arrivano in nazionale diano risultati".