Attilio Caja risponde a Pansa: «Loro sono di Vigevano, io di Pavia: noi siamo il capoluogo»
Attilio Caja - coach della Fortitudo Bologna - risponde alle dure parole di Lorenzo Pansa dopo la gara di ieri disputata a Vigevano. Le sue parole a SportClub su E-Tv “Quando non hai argomentazioni tecniche la butti in caciara, come si dice a Roma. Vuoi distogliere l'attenzione e parli di altre cose. Per lui fare una polemica con me è un motivo per farsi conoscere. Se fa una polemica con me va sui giornali perché ci vado io, di conseguenza si aggrega lui e qualcun altro. Io ho il tempo per pensare alle mie cose. Davanti alla mia panchina Rossi continuava a fare flopping e a agganciarsi ai miei giocatori, io gli ho detto di farla finita e di giocare a basket. Lui ha risposto che era la sua pallacanestro, io gli ho detto che forse non aveva altre armi e faceva così per questo. L'arbitro ha sanzionato un tecnico a me e a lui: è giusto, sono cose che non si fanno. Tale Pansa si dimentica che è successo anche a lui la stessa cosa: Gabriel è stato provocato dalla sua panchina, ha preso tecnico insieme alla panchina. Quindi non mi venga a fare la morale su come ci si deve comportare, non mi pare abbia il patentino per dire chi è una brava persona o no. Cosa vuol dire una brava persona? Se io sull'autobus faccio sedere una vecchietta sono una bella persona? Chi è lui per decidere chi è a modo e chi no. E per chiudere, un grande dirigente sportivo diceva che le brave persone servono per servire le Messe. Poi io sono di Pavia, loro di Vigevano: noi siamo il capoluogo, loro la provincia”.