A2 - Cantù, Brienza: «Come nella MotoGp siamo in prima fila. Servirà lo scatto migliore»

A2 - Cantù, Brienza: «Come nella MotoGp siamo in prima fila. Servirà lo scatto migliore»
© foto di Pallacanestro Cantù

A La Provincia di Como, Nicola Brienza fa il punto sulla prima parte di stagione della sua Acqua San Bernardo Cantù. Il coach ha ripercorso il suo arrivo in Brianza dopo una stagione con Pistoia in Serie A, al termine della quella è stato nominato Miglior Allenatore. *Sinceramente, non avevo tutta questa voglia di tornare in A2, dopo averla appena vinta. Anzi. E infatti, pur parlandone e soprattutto ringraziando coloro che erano venuti a offrirmi un lavoro, avevo sempre declinato. Poi è arrivata al mio agente la chiamata di Sandro Santoro. E tutto diventava un altro discorso. Di sfida e di cuore. Cantù è Cantù. Ha prevalso, diciamo, l'aspetto umano. Lo stimolo e il piacere di sposare questa nuova avventura hanno avuto la meglio anche sulla razionalità di dover pensare alla carriera. L'avevo lasciata, Cantù, nel pieno dell'ennesimo ribaltone e sei anni dopo era arrivato il momento di accorgersi che tante condizioni erano cambiate. Cosa ha trovato? Una società estremamente organizzata e di altissimo livello. Con figure e responsabilità chiare e ben distribuite. La struttura è cresciuta tantissimo. Me la ricordo io, quella notte dal notaio Manfredi. Con la telefonata di Mauri a dirmi “domani puoi continuare ad allenare” e proprio lui, con Antonio Biella e il sottoscritto per l'aspetto tecnico a mettersi a lavorare e ricostruire dal nulla cosmico. Ora qui c'è un componente di grande qualità e conoscenza, malgrado se sia così giovane d'esperienza. Oltre a Lorena in amministrazione e al presidente Allievi in tella del glorioso passato c'è traccia solo nei ricordi.".

Brienza è contento di quanto fatto fino adesso. "Cosa cambierei tornando indietro? Niente. Come in tutte le cose, quando inizia un percorso, pensa a quel che può essere funzionale all'idea iniziale. Vi dico che siamo ancora meglio della situazione che pensavamo. Dopo quasi un girone di andata, sono contento delle scelte. Che rifarei. Chiaro, con tre sconfitte in meno saremmo tutti più felici. Ma questo fa parte dell'irrazionale e del sogno. La realtà è che la prima ha vinto 14 partite e la nona 10. Se ci pensiamo, la differenza sostanzialmente fa lo scontro diretto". Davanti in classifica due squadre solo a due punti di distanza. "Mi piace pensare alla griglia di partenza della MotoGp, con tre piazzole sulla prima fila, contro le due della Formula 1. E, allora, lì ci siamo. E vogliamo avere uno scatto brillante, arrivare alla prima curva nella miglior posizione possibile per poi lanciarci sul rettilineo. Si può fare" 

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