NBA - Il tribunale respinge la denuncia di un adolescente contro Ja Morant

Ultimo capitolo della storia che aveva visto coinvolto, oltre due anni fa di cui avevamo dato risalto, il giocatore dei Grizzlies Ja Morant accusato di aver colpito un adolescente durante una "partita di pick-up" organizzata nel 2022 a casa dei genitori del playmaker. Il giudice Carol Chumney ha concluso la sua ordinanza, respingendo la denuncia, con queste parole: "Questa corte spera sinceramente che d'ora in poi trascorreranno più tempo sul campo che nei tribunali."
Nella sua decisione, il giudice ha ritenuto che Morant avesse agito per legittima difesa e avesse l'immunità civile nel caso presentato da Joshua Holloway, ora giocatore di basket alla Samford University. All'epoca, quest'ultimo aveva 17 anni ed era uno degli studenti delle scuole superiori invitati a giocare con Ja Morant. Fu durante questa partita che il playmaker colpì Halloway in faccia, e lui spiegò sempre che si era difeso, perché il ragazzo gli aveva tirato il pallone nel viso, lo aveva spinto e poi stretto i pugni come se fosse pronto a combattere.
Temendo di poter rimanere ferito, Morant aveva preso l'iniziativa di colpirlo per primo. Gli avvocati di Morant hanno sostenuto che era protetto dalla legge del Tennessee sull'autodifesa domestica, che consente alle persone che si sentono minacciate nelle loro case di usare la forza in determinate situazioni. Nella sua sentenza di lunedì, il giudice Chumney ha detto che la testimonianza di Holloway sull'incidente mancava di credibilità e contraddiceva quella di altri testimoni. Tra loro c'era l'ex giocatore NBA diventato agente Mike Miller, che era sulla scena, che ha affermato che il lancio della palla in faccia a Morant da parte di Holloway "aveva dato il via a tutto".