NBA - Chicago Bulls, un roster con eccesso di guardie

NBA - Chicago Bulls, un roster con eccesso di guardie

Nikola Vucevic si è sentito riavere quando ha visto Matas Buzelis (ala di 208 centimetri, USA/Lituano) nel quintetto titolare dei Bulls quattro partite fa. Perché prima di allora, il pivot montenegrino ha avuto una serie di partite con uno strano assetto intorno a sé: due registi (Josh Giddey e Lonzo Ball) e due guardie (Coby White e Ayo Dosunmu). Con Lonzo Ball tornato in infermeria e Patrick Williams retrocesso a un ruolo di riserva, Billy Donovan ha deciso di fidarsi del suo rookie. Ma vederlo alternare in campo così tanti playmaker e guardie nei suoi quintetti non deve sorprendere vista la composizione della squadra dopo la trade deadline.

"Onestamente, abbiamo una sovrabbondanza di guardie. È così. Penso che ne abbiamo nove. È molto", spiega l'allenatore. Nei giorni scorsi la dirigenza ha ceduto Zach LaVine e tagliato Chris Duarte, recuperando un altro playmaker, Tre Jones, e una guardia da Sacramento, Kevin Huerter, che sta avendo un inizio difficile in Illinois (4 punti con il 18% al tiro). Prima era stato ceduto DeMar DeRozan, che veniva schierato come ala piccola. E oltre ai titolari già citati, Billy Donovan può contare anche su Dalen Terry, Talen Horton-Tucker e Jevon Carter. "Non sono contrario a quando iniziamo con quattro guardie. Ma potrebbe non essere la cosa migliore per questo gruppo in termini di rotazione", afferma Billy Donovan.

Da qui l'idea di affidare a Matas Buzelis la responsabilità di bilanciare il quintetto iniziale. "Non ho intenzione di sedermi e dire solo: 'Guarda, l'intero attacco sarà concentrato su Matas. Ma penso che per il suo sviluppo, la sua crescita, debba trovarsi in alcune di queste situazioni." Ma non si deve escludere un intervento per aggiungere un power forward: Chicago è aggrappata al 10° posto a Est, ultimo posto utile per giocare il play-in. Ma i Bulls (22 vittorie – 33 sconfitte), sono in striscia negativa di quattro partite, devono trovare risposte interne in fretta perché dietro, a cominciare da Brooklyn e da Philladephia.