I 65 anni di Magic Johnson, un'icona che ha lasciato il segno su intere generazioni

I 65 anni di Magic Johnson, un'icona che ha lasciato il segno su intere generazioni

Non siamo soliti a fare gli auguri di compleanno in queste pagine, oggi faremo un'eccezione. I 65 anni di Magic Johnson, icona americana e mondiale della palla a spicchi. Un giocatore unico, che ha incantato le folle e rivoluzionato il gioco, anticipando i tempi e contribuendo allo sviluppo della NBA e della pallacanestro in tutto il mondo. Un playmaker di 206cm che ha lasciato il segno su intere generazioni di appassionati di basket in giro per il mondo. Un passaggio dietro schiena, un tiro sulla sirena, un rimbalzo: tutti aspettavano le giocate di Magic, che oggi rimbalzano su YouTube ancora tra i giovanissimi a distanza di oltre 30 anni. Johnson ha realizzato praticamente tutto ciò che un giocatore potrebbe sognare durante i suoi 13 anni di carriera NBA, tutti trascorsi con i Los Angeles Lakers. È stato membro di cinque squadre che hanno vinto l'anello, vincendo il premio di MVP e di MVP delle Finals per tre volte ciascuno. Fu 12 volte All-Star e nove volte membro dell'All-NBA First Team. Superò il record di assist in carriera di Robertson, un primato che in seguito cedette a John Stockton. Vinse una medaglia d'oro con il Dream Team alle Olimpiadi del 1992 a Barcellona.

Con lui nasce la tripla doppia, un termine che nessuno aveva pensato negli anni 60' quando in campo c'era un'altra leggenda come Oscar Robertson e entrato tra le statistiche della NBA nel 1979–80. Ma al di là di tutto quello citato in precedenza, Magic era speciale per l'entusiasmo che trasmetteva in campo. Sempre sorridente, con quella passione rimasta sempre invariata, caratteristica dei bambini, nel giocare semplicemente a basket. Nato esattamente 65 anni fa, è cresciuto a Lansing, Michigan, da bambino passava il tempo sulle strade con i suoi amici. E con la sua palla, che lo accompagnava anche per andare a prendere il latte ("palleggiavo con la mano destro e tornavo indietro con la sinistra"). Johnson fu chiamato per la prima volta "Magic" quando era una star alla Everett High School. Gli fu dato questo soprannome da un giornalista sportivo che aveva appena visto il quindicenne segnare 36 punti, 16 rimbalzi e 16 assist in una partita. Qualche anno dopo l'inizio della sua carriera NBA e della leggenda Magic Johnson, da quel giorno in cui sostituì da ventenne Abdul-Jabbar nel ruolo di centro, saltando la prima palla a due, nelle finali e diventando il primo rookie di sempre a vincere il premio di MVP delle finali.

Prima dell'inizio della stagione 1991-92 quella conferenza stampa che stupì il mondo, con l'annuncio della positività all'HIV e il ritiro dalla NBA. Qualche mese dopo l'apparizione all'All-Star Game con tanto di premio di MVP e l'estate il Dream Team alle Olimpiadi del 1992. 
Nelle sue 13 stagioni NBA Johnson ha totalizzato 17.707 punti (19,5 ppg), 6.559 rimbalzi (7,2 rpg) e 10.141 assist (11,2 apg) oltre a 1.724 palle rubate, il che lo colloca al nono posto nella classifica di tutti i tempi. Detiene anche il primato per il maggior numero di assist all'All-Star Game (127) e canestri da tre punti (10). Nel 1996-97, Johnson è stato selezionato per il 50° anniversario della NBA All-Time Team. Nel 2002, è stato inserito nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.