Reggiana, il viaggio di Menozzi e la scoperta di Momo Faye

12.03.2025 12:50 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Reggiana, il viaggio di Menozzi e la scoperta di Momo Faye
© foto di FIBA

Sul sito della Basketball Champions League Cesare Milanti ripercorre gli step che hanno portato Momo Faye Reggio Emilia
"Andrea Menozzi ama scoprire il talento dal vivo, per capire cosa si nasconde dietro i nomi. Per questo motivo, i suoi viaggi nei pressi di Dakar stanno diventando sempre meno una rarità e sempre più un'occasione frequente, per offrire opportunità uniche ai talenti senegalesi, con la possibilità di trasferirsi a Reggio Emilia.
Nel 2021 ha fatto esattamente questo. Ma c'era un ragazzo che non era previsto.
"La cosa che mi ha colpito subito è stata la sua fisicità. Ho chiesto di vederlo di nuovo il giorno successivo, e abbiamo lavorato insieme ancora un po'", ricorda il responsabile del settore giovanile della Pallacanestro Reggiana.
Al suo ritorno in Italia, il suo rapporto con la società conteneva un nome specifico cerchiato con la penna rossa, accompagnato da un commento:
"Dovremmo prenderlo seriamente in considerazione."
E così fecero.
Poche settimane dopo, a seguito di telefonate tra Italia e Senegal, Mouhamed Faye è atterrato a Milano, con Andrea Menozzi pronto a prenderlo in carico.
La sua nuova vita cestistica nel cuore del Nord Italia era appena cominciata".

Nel 2021, appena arrivato, le attenzioni a Reggio Emilia erano per un altro Momo nativo di Dakar, Diouf. Due anni dopo coach Dimitris Priftis ha deciso di mandarlo in campo nonostante la giovanissima età. "Non avevamo idea di come sarebbe stato. La stagione precedente, Momo non era nel roster ma giocava nelle giovanili: uno stile di lavoro completamente diverso, sia per quanto riguarda le richieste quotidiane che l'approccio tattico", racconta il tecnico greco. "Inizialmente avevo qualche esitazione. Continuavo a chiedermi: come sarebbe stato avere lui in un ruolo importante nella squadra?", ammette. "Insieme ad alcuni risultati positivi che abbiamo avuto all'inizio della stagione, ci ha dato la giusta fiducia per continuare con questo piano. In questo momento, a 20 anni, ha qualcosa che hanno in pochi: minuti con responsabilità, non garbage time. Ovvero quando le cose sono al limite e c'è stress. È sulla buona strada in questo momento".

"[È migliorato] molto. Ora anche sui tiri liberi, che era l'aspetto del suo gioco su cui ha dovuto lavorare di più. Chi lo vede tirare ora non ha idea di come fosse quando è arrivato: era molto peggio perché aveva una meccanica di tiro davvero complessa. Abbiamo dovuto prima decostruirla e ricostruirla.", racconta Andrea Menozzi. "È un ragazzo molto intelligente, disponibile, maturo e serio. Il suo atteggiamento lo ha aiutato molto a superare le difficoltà che ha avuto, soprattutto per quanto riguarda il suo percorso di miglioramento tecnico, che ancora non aveva fatto. Con attenzione, impegno e disponibilità è riuscito a recuperare in modo impressionante lacune in modo naturale".

Dal canto suo Momo Faye ha detto: "Priftis ha contribuito molto a come sono ora come giocatore. Questa è la mia prima esperienza come atleta professionista, con una squadra di primo livello. È davvero il mio primo capo allenatore". Mentre il coach aggiunge: "È stato importante che in questi due anni abbia avuto un ambiente positivo attorno a sé, con brave persone ed esempi". Accanto a lui, Reggio gli ha affiancato giocatori di esperienza come Tarik Black Kenneth Faried. "Come club, in entrambi gli anni abbiamo cercato di affiancargli qualcuno con esperienza, che conosca il gioco e abbia una buona personalità: l'anno scorso con Tarik Black e quest'anno con Kenneth Faried"QUI l'intervista completa.