LBA - Varese, parla Mandole: «I miei giocatori i migliori del mondo. L'assenza di Mannion ci ha rallentato»

LBA - Varese, parla Mandole: «I miei giocatori i migliori del mondo. L'assenza di Mannion ci ha rallentato»
© foto di Ciamillo

Un inizio di preseason non semplice per la Openjobmetis Varese, ma coach Herman Mandole è fiducioso per la stagione. Il tecnico argentino ha parlato a La Prealpina: «Pensiamo che con questo budget Varese possa puntare all'ottavo posto, con due step differenti. Il primo è quello di arrivare ai 24 punti necessari per la salvezza, ma pensiamo in grande e vogliamo arrivare alle 17 vittorie di 2 anni fa. A mio avviso lo possiamo fare con questa squadra fatta da 8 giocatori i giovani del vivaio», esordisce Mandole, nelle ultime due stagioni assistente allenatore prima di Matt Brase, poi di Tom Bialaszewski.

Tra i temi affrontati, la coppa di lunghi "Kao" e Fall e le condizioni di Nico Mannion, rientrato solo nell'ultima gara dopo aver saltato i primi test. «I giocatori che alleno sono i migliori del mondo. Preferisco parlare sempre bene di loro; poi in privato dirò ai ragazzi su cosa migliorare, ma in pubblico il mio lavoro è proteggere il gruppo e chi ne fa parte. Nessun roster è mai perfetto al 100 per cento; in club con budget diversi si può cambiare subito, a Varese non è così. Il mio lavoro è migliorare il materiale a disposizione», dice il tecnico argentino. «L'assenza di Mannion contro Milano e Trento ci ha rallentato; ero molto soddisfatto di come stavamo lavorando fino all'infortunio di Nico, poi sono cambiate alcune rotazioni. Però con Cremona ho visto progressi, e a Minorca mi aspetto maggior solidità e continuità nell'arco dei 40 minuti».

In varie occasioni Mandole ha ripreso i suoi per la difesa, la sua priorità. «Non è una frase fatta, ci credo fermamente: a tutti i giocatori piace attaccare, ma le squadre forti funzionano perchè imparano a fare quello che non piace. L'aggressività? Non so se puoi allenarla, ma io l'ho chiesta ai giocatori; per ottenere risultati straordinari devi fare cose straordinarie».