I campioni d'Italia in pillole: MarQuez Haynes

Texano di Irving, naturalizzato georgiano (tanto che veste la casacca biancorossa negli Europei 2011), il capitano dell'Umana Reyer Venezia campione d'Italia fa parte dello zoccolo duro di De Raffaele dal 2016.
Dopo aver tentato senza successo il Draft NBA nel 2010 Keith MarQuez o più semplicemente Quez (come amano chiamarlo i tifosi veneziani) decide di farsi le ossa nella vecchia Europa. Parte bene in Francia conquistando la Coppa Nazionale con l'Elan Chalon e facendosi notare per le sue doti da playmaker.
Ben presto giunge, grazie a Milano, sul palcoscenico che conta dell'Euroleague ma Quez, ancora acerbo, non lascia il segno.
Dopo il passaggio a Siena nell'ambito dell'operazione che porta Hackett a Milano l'avventura italiana si conclude (almeno temporaneamente).
Ma il talento del texano brilla sotto il velo di ruggine e non manca di notarlo il Maccabi Tel Aviv, fresco di vittoria in campionato ed Eurolega.
La palestra israeliana è quel che ci vuole: nonostante la stagione non sia altrettanto esaltante rispetto alla precedente MarQuez ne esce solido tecnicamente e psicologicamente ed inanella belle prestazioni anche in Euroleague. Purtroppo ciò non basta per una riconferma e Quez si ritrova con le valigie in mano ed un biglietto verso quella Sassari fresca di triplete.
La stagione sarà delle peggiori per risultati e morale, con il coach Sacchetti presto esonerato ed il roster rivoluzionato a fine stagione. Ma in quello che può sembrare l'annus horribilis giunge la chiamata della Reyer Venezia e Quez riconosce nella società orogranata la stessa fame di vittorie che ha lui.
E, come in un sogno, le gioie non si fanno attendere. Nella stessa stagione "il numero 0" conquista il suo primo titolo nazionale, conquistato sul campo di Trento. L'anno successivo arriva il primo trionfo europeo con la conquista della Europe Cup. Già capitano, nella stagione '18-'19 dopo una regular season di alti e bassi, esplode nei playoff e contribuisce in modo fattivo alla conquista del secondo tricolore in 3 anni, conquistato proprio contro Sassari ma fra le mura amiche del Taliercio.
Oggi MarQuez Haynes è un play riconosciuto per la rapidità e le doti balistiche dall'arco. Spesso criticato per l'indolenza sul parquet e per la poca propensione ad attaccare il ferro è ben capace di spazzare via ogni critica dimostrando di poter essere l'uomo in grado di ribaltare il risultato quando conta.
E in fin dei conti ognuno sa bene che quel ragazzo, arrivato dal Texas con il "segno" della sua passione sulla testa, è parte della storia del basket e che l'ultima pagina è ben lungi dall'essere scritta.