Federico Schiavon, è il terzo acquisto della Broetto Virtus Padova

Fonte: Ufficio stampa Virtus Padova
Federico Schiavon, è il terzo acquisto della Broetto Virtus Padova

Dopo gli arrivi di Babetto e Salvato la Broetto Virtus Padova tessera Federico Schiavon, un giocatore uscito dal vivaio neroverde che giocando nelle serie minori è riuscito con caparbietà, applicazione e tanta passione a veder coronato il sogno di un ritorno a casa rientrando dalla porta principale.

Nato nel 1988 il neovirtussino è alto 198 centimetri e può giocare in tre ruoli anche se il suo impiego naturale è quello di ala piccola. L’ultima stagione giocata in maglia 3P CRM si è chiusa con la promozione in DNC ed è stata la sua annata migliore, un campionato tutto in crescendo che lo ha visto terminare i play-off come miglior marcatore della sua squadra.

La bella storia di Federico Schiavon è fatta di Virtus ma soprattutto di una passione straripante per il basket al quale ha dedicato tantissimo tempo delle sue giornate prima da giocatore, poi anche da allenatore.

“Ho iniziato a giocare all’Usma di Caselle e a 15 anni sono passato alla Virtus. Ho sempre fatto parte delle squadre B anche se nell’ultimo anno, grazie alla fiducia di Andrea Costa che oltre ad allenare il mio gruppo era anche assistente in prima squadra, riuscii oltre a giocare con gli Under 18 ad allenarmi con i senior. Parliamo di 7 anni or sono,  la squadra era allenata da Toni Paperini e in play c’era Lucas Perez, un super che il pomeriggio faceva un lavoro particolare sui fondamentali insieme al giovane connazionale Pedro Vallina e a un altra promessa, Andrea Mancini (attuale capitano in DNC – n.d.r.). Avevo tanta voglia di imparare e di migliorarmi e mi aggregai a loro svolgendo un lavoro che è risultato importantissimo per la mia crescita tecnica. Quella squadra era forte e si meritò la promozione vincendo la finale contro il Limena di coach Benetollo, ma purtroppo io non ero ancora pronto e non giocai neppure un minuto.

L’anno seguente sono passato al Noventa in serie D, quindi una stagione a Cittadella in C2 con coach Franzini, il ritorno a Noventa con coach Ferro, e infine due bellissime annate con la 3P CRM di cui l’ultima, quella appena conclusa, premiata con la sorprendente promozione in DNC”.

Un risultato che nessuno aveva pronosticato. Eravate neopromossi e avevate conservato buona parte dell’organico della serie D, eppure nel finale avete ingranato una marcia inarrestabile.

“Si è trattato del risultato frutto di un gruppo fantastico guidato in campo da capitan Bersani e dalla panchina prima da Sergio Bisello e poi dalla 3^ di ritorno da Adriano Primon. Personalmente i due anni alla 3P CRM hanno rappresentato un’esperienza importante che mi ha molto maturato e che sicuramente ha avuto un ruolo fondamentale per far partire quella telefonata di Massimo Caiolo che mi chiedeva di tornare alla base”.

Immagino che la decisione di lasciare gli amici con cui avevi guadagnato la categoria sia stata travagliata.

“Non è stato facile salutare gli amici della 3P CRM ma loro hanno capito che per me la Virtus è una società particolare, è la società nella quale alleno i ragazzi del settore giovanile, dove ho imparato a giocare, dove ritrovo un amico come capitan Mancini con il quale ho condiviso tante esperienze anche fuori dal campo, dove potrò giocare assieme ai migliori giovani che ho allenato e mi riferisco a Di Fonzo, Allegro, Contin che ho seguito come assistente di Massimo Omologo, e soprattutto è l’occasione per potermi allenare un anno seguito da Massimo Friso un coach di grandissimo spessore sia tecnico che umano. Certo per me i due derby avranno proprio un sapore speciale”.

Quali sono le tue caratteristiche tecniche?

“Sono una guardia ala con un buon tiro da tre punti ma la mia migliore qualità è senza dubbio la determinazione, non mi arrendo mai, sono un caparbio e mi ritengo un discreto difensore anche se mi piace guardare il canestro, quest’anno in stagione regolare ho chiuso con una media di 11 punti a partita alle spalle di Germani e Bombace, poi nelle 9 gare dei play-off ho tenuto una media migliore, di poco superiore ai 15 punti, risultando il giocatore più pericoloso della squadra”.

Come è stato il ritorno in Virtus come giocatore?

“Questi allenamenti inconsueti svolti a giugno e luglio con tantissima intensità e nei quali abbiamo avuto la fortuna di misurarci con ragazzi di serie A come De Martini e Andreaus, sono stati importanti per far conoscere a tutti l’ambiente e per far capire quali siano i dettami tecnici di coach Massimo Friso. Abbiamo lavorato molto sui giochi di attacco e il coach ci ha fatto capire chiaramente cosa vorrà da noi. Alla ripresa inizieremo a costruire la difesa che credo sarà una nostra arma fondamentale. E’ certo che il 20 agosto partiremo avendo già fatto un passo avanti.”

Cosa ti aspetti da questo campionato?

“Conosco l’ambiente, ho sperimentato che il coach è tra i più preparati, sono certo che faremo un ottima annata. Siamo un ottimo mix tra esperienza e gioventù, ci sono Pressanto, Mancini e Babetto, sembra possa arrivare un play, noi meno esperti daremo tanta disponibilità, voglia di allenarsi e di ricambiare la fiducia ricevuta, costituiremo una forza in più per la squadra perché sono convinto che la nostra arma principale sarà la possibilità di sfruttare una panchina molto profonda.”

Adesso ti godrai delle meritate vacanze.

“Non vedo l’ora che arrivi il 20 agosto per iniziare gli allenamenti (che terminano ufficialmente questa settimana anche se coach Friso ha dato la disponibilità a chi voglia affrontare programmi personalizzati di lavorare anche nelle prossime settimane – n.d.r.) e quest’anno mi aspetto che tutti i giovani che ho allenato vengano in palestra a sostenerci perché questa che sta per iniziare nei programmi della società vuole essere l’annata della continuità. Alla Virtus Padova abbiamo un tesoro che pochi possono vantare, un settore giovanile ampio e competitivo che deve costituire oltre che la base per il ricambio dei giocatori anche lo zoccolo duro dei nostri sostenitori. A partire dal minibasket tutti i ragazzi delle giovanili devono identificarsi nella nostra squadra che è fatta da giocatori di Padova e per la gran parte cresciuti nel vivaio della nostra società e noi vogliamo meritare la responsabilità di rappresentarli degnamente sui campi di gioco.”