Rubini non è più il coach della Gattamelata Padova

13.01.2011 18:27 di  Lorenzo Belli   vedi letture
Fonte: www.24secondi.com
Rubini non è più il coach della Gattamelata Padova

PADOVA. Daniele Rubini non è più l’allenatore del Gattamelata. Martedì la società ha ufficializzato in un comunicato stampa il divorzio dal coach padovano. Per il prosieguo del campionato, ammesso che vengano risolti i problemi con la sponsorizzazione, sarà l’aiuto allenatore Alberto Anselmi a guidare la formazione patavina. «E’ stata – si legge tra le righe vergate di proprio pugno dal general manager Roberto Bosello – seppur condivisa, una decisione pesante, amara e sofferta ma purtroppo obbligata poiché non ci sono più le condizioni affinché Daniele possa continuare a svolgere con serenità e professionalità il delicato compito affidatogli e nel contempo mettere così la squadra di fronte alle proprie responsabilità». Rubini lascia il Gattamelata dopo un lustro durante il quale ha perso una finale playoff a gara-5 nell’allora serie C/1 e conquistato una finale e semifinale negli spareggi di B dilettanti. Davanti all’ennesima sconfitta, il tecnico è stato costretto a sventolare bandiera bianca. «Non potevamo più chiedergli di rimanere in una situazione così difficile – confida Bosello – rischiava di rimetterci la sua professionalità. Già al termine dell’incontro di domenica scorsa, mi aveva detto di avere qualche perplessità se continuare o meno. Poi, lunedì verso le 20, ci siamo risentiti al telefono e abbiamo ritenuto di terminare qui il nostro rapporto di lavoro». Una relazione dove non sono mancate le divergenze, come avvenuto in occasione dell’ultimo acceso confronto fra tecnico e dirigenza. «Purtroppo – afferma Rubini – sono stato messo nelle condizioni di compiere questa scelta. È venuto meno il rapporto di fiducia della squadra nei miei confronti. Nell’ultimo mese, è mancato il rispetto da parte di persone che mi hanno voltato le spalle quando in realtà non me lo sarei mai aspettato. Mi dispiace perché ho sempre rispettato tutti, a volte perfino prendendo decisioni tecniche incomprensibili. Anche se non serbo rancore verso Bosello, l’aspetto deludente di questa vicenda è quello umano, non sportivo». Con il congedo di Rubini si esaurisce un ciclo cestistico, che ha incoronato il Gattamelata squadra regina di Padova. «Se ne va così un pezzo di storia – scrive ancora il gm – per cui non si può non ringraziare Daniele per il costante, prezioso e proficuo lavoro svolto in tutti questi anni, riconoscendogli, altresì, una grande professionalità e serietà nel condurre gli allenamenti e nel preparare le partite, unite ad un sincero attaccamento alla società ed ai suoi dirigenti che così perdono non solo un valente allenatore ma anche e soprattutto la vicinanza di un sincero amico, sperando sia solo un arrivederci a presto e non un addio».

La voce del capitano. Le dimissioni di Rubini hanno colto un po’ di sorpresa i giocatori del Gattamelata. Dopo aver informato la squadra, però, «Bobo» Bosello ha subito imposto un immotivato silenzio stampa impedendo ai suoi tesserati di rilasciare qualsiasi dichiarazione agli organi di stampa. Al telefono risponde soltanto il capitano Eddy Cagnin che appena appresa la notizia, trattiene a stento tutta la sua amarezza: «Mi dispiace abbia rassegnato le dimissioni, ho saputo poco fa che avrebbe lasciato la squadra e devo ancora metabolizzare bene questa sua decisione. Oltre a perdere il nostro allenatore, rimaniamo senza un amico che è arrivato a sacrificare se stesso per il bene del gruppo. Si tratta di una sconfitta per l’intera società». Prima di salutare, Rubini ha però voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa parlando genericamente di mancato rispetto di alcuni elementi della sua formazione. È probabile che il target fosse proprio qualche cestista scontento del coach. «Mancanza di rispetto? – si chiede il capitano dei patavini – Mi sembra eccessivo, credo che Daniele intendesse asserire che oramai non aveva più la fiducia dei giocatori e proprio per questo motivo è stato costretto ad abbandonare. È inutile, però, girarci tanto attorno, la vertenza in atto con lo sponsor sta condizionando pesantemente il nostro rendimento in campo. Ci toglie serenità, non abbiamo nessuna certezza. Bisognerebbe che la questione extracestistica avesse un esito positivo, così saremmo tutti più tranquilli dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Speriamo almeno che l’uscita di scena da parte di Rubini, serva almeno a infondere una scossa nelle prossime partite».

La diatriba Gattamelata-Triveneta. Il «bubbone» è scoppiato poco prima di Natale quando Bosello ha recapitato un’ingiunzione di pagamento a Ermanno Chasen, editore del network Triveneta Tv 7, principale sponsor della squadra. L’emittente televisiva non avrebbe onorato l’accordo siglato la scorsa estate tanto che adesso nelle casse societarie mancano più di 200 mila euro. L’avvocato del club Jacopo Tognon, ex giocatore e docente di Diritto europeo dello Sport all’Università di Padova e componente del Tribunal arbitral du Sport di Losanna, ha incontrato venerdì scorso Franco Tosello, rappresentante legale del gruppo Tv 7, ma la controversia dovrebbe sciogliersi tra il 15 e il 20 gennaio. Solo allora si potrà comprendere se Adriano Pigato, Riccardo Serena e Davide Colombo, che svolgono il cestista di professione, resteranno o meno al Gattamelata. I giocatori non hanno ancora percepito lo stipendio di dicembre. Ma oltre alle spettanze dovute a cestisti e staff tecnico, sul banco vi sarebbe anche il denaro per pagare l’affitto del Pala Fabris e i gruppi sportivi «satellite». Nel frattempo, però, la società ha intimato ai media di non interessarsi più alla disputa giudiziaria.


Mattia Rossetto