Caso Samardo Samuels, le testimonianze: «Devo tornare prima da lavoro per scortare mia figlia»

La vicenda Samardo Samuels occupa spazio in tutti i principali quotidiani sportivi e non. Arrestato sabato sera per stalking e per aver violato il divieto di avvicinamento nei confronti di quattro residenti, tra cui la ex suocera, l'ex giocatore dell'Olimpia Milano è tornato a casa dopo che è stato convalidato l'arresto nel processo per direttissima di ieri mattina, ma senza applicare la misura cautelare, in merito alla quale dovrà decidere un gip il prossimo 23 aprile. L'edizione milanese de La Repubblica ha ricostruito la vicenda e le ultime ore, mentre sul Corriere della Sera ci sono le testimonianze dei vicini, i quali si sentono "ostaggi". Racconta uno di loro: «All'inizio eravamo anche curiosi, scoprendo il suo curriculum. Io seguo anche il basket [...] Ha un cane corso. Appena ci avvicinavamo, Samardo ci veniva addosso. Ci minacciava. Spesso in mutande, su un monopattino, parlava da solo a metà tra inglese e italiano. L'altra sera, quando sono arrivati i carabinieri ed è stato arrestato, tirava testate contro il muro mentre alcuni di noi era rintanati in uno spazio interrato. Le bambine piangevano».
Gli abitanti di via Valtellina 2 hanno creato una chat condominiale per avvisarsi a vicenda. «Devo tornare prima da lavoro per scortare mia figlia», confida un residente: «Ha il terrore. A scuola ha pure avuto un periodo di mutismo. Era sollevata sapendo che finalmente era stato arrestato... e invece». Tra gli inquilini, c'è anche chi come due ragazzi ha deciso di trasferirsi: un appoggio da un amico, una casa fuori città. «Qui è diventato invivibile, c'è sempre odore di "canne"», continuano in coro. Poi una signora aggiunge: «Ho avuto giorni in cui accumulavo i rifiuti in casa per timore di incontrarlo».