Power Basket Salerno - Fabriano (62-66), l'analisi: vincono le individualità

A decidere la battaglia del PalaSilvestri sono le forti individualità della squadra ospite. L'analisi e le chiavi del match, da un lato e dall'altro
17.10.2024 11:30 di  Alessandro Faggiano  Twitter:    vedi letture
Nico Stanic (foto repertorio)
Nico Stanic (foto repertorio)
© foto di Power Basket Salerno

Fabriano esce dalla battaglia del PalaSilvestri con due punti in tasca grazie alla straordinaria serata di Simone Centanni, Stefano Pierotti e Francesco Gnecchi (QUI il racconto del match, quarto per quarto)

Fabriano. Individualità al potere. Il match si è contraddistinto per le difficoltà in fase di costruzione da parte di entrambe le squadre. Non a caso, per entrambe un numero davvero basso di assist (9 per la Power, 11 per Fabriano). Da notare che proprio Fabriano, nelle prime 4 uscite stagionali, ha fatto registrare il secondo dato complessivo per assist elargiti, segno di una meccanica di gioco ben rodata. Da questo punto di vista, grande merito va alla truppa di Farabello, che è riuscita a limitare la creazione degli avversari. A quel punto, però, gli ospiti si sono aggrappati alle loro straordinarie individualità, a partire da Simone Centanni (21 punti) e Stefano Pierotti (20 punti, ma quasi tutti arrivati nei momenti decisivi dell'incontro). Proprio il play di Fabriano si conferma uno degli uomini più decisivi del girone, con una media vicinissima alla doppia-doppia (20 punti e 9,8 assist a partita) e il miglior giocatore (con distacco) per valutazione: 24.4. Importante, infine, il lavoro sporco di Gnecchi, dominatore a rimbalzo (14, di cui ben 4 offensivi) e che stravince il confronto sotto canestro con i quinti della Power. Nei momenti particolarmente freddi e sporchi dell'incontro, Gnecchi si è preso la scena con la sua cattiveria agonistica, contrastata solo da un Yande Fall ancora in fase di recupero.

Power Basket. StaniCentrici. La Power Basket Salerno, dall'altro lato, si è affidata in fase offensiva alla gestione Nico Stanic. Il play, giunto proprio da Fabriano, ha dimostrato che nonostante i suoi 40 anni, sia ancora uno degli uomini più forti ed entusiasmanti sulla piazza. Farabello gli consegna le chiavi del gioco, lui risponde presente, ma alla lunga la stanchezza si fa sentire. 35 minuti di gioco su 40 si fanno sentire e, alla lunga, le forze del veterano vengono meno. A quel punto, sale in cattedra Lucas Chaves, il capitano su cui si può sempre far affidamento. Per lui 20 punti (top scorer Power) e la squadra sulle spalle nel momento di maggior difficoltà. Nell'ultimo quarto, però, è mancata proprio la genialità e l'estro di Stanic, calato visibilmente. Con il play sulle gambe, la macchina offensiva della Power s'inceppa. La mancanza di una alternativa al gioco "Stanicentrico" è stato il fattore decisivo nella sconfitta del quarto quarto, dove i padroni di casa hanno messo a segno appena 11 punti. Infine, così come segnalato in positivo per Fabriano, così va evidenziato in negativo l'apporto insufficiente di quello che è stato, finora, uno dei migliori uomini della Power: Ferdinando Matrone. Complice alcune chiamate molto dubbie che lo hanno portare ad avere subito due falli commessi, il forte centro proveniente dalla fu Virtus Arechi non è riuscito a incidere come suo solito. Oltre alla straordinaria prestazione al tiro nel secondo tempo di Fabriano, è pesata anche l'incapacità di Matrone di garantire quello straordinario lavoro di protezione al ferro, fondamentale nelle prime tre vittorie stagionali della squadra salernitana.